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Guido Monti. Le Olimpiadi passano, le priorità rimangono
16 Febbraio 2025
 

A un anno di distanza dall’inizio dei Giochi è iniziato il countdown in vista delle agognate Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Come vuole la grancassa del battage pubblicitario, si sprecano festeggiamenti, manifestazioni e spettacoli nella spasmodica attesa di un avvenimento sportivo, e non solo, destinato a lasciare il segno sul nostro territorio pur nella sua brevità di soli 15 giorni. Lo hanno sottolineato gli ambientalisti scesi in strada a Bormio per cercare di mettere l’accento su un modo alternativo di concepire l’Olimpiade bianca. A loro parere gli oltre 30 milioni investiti per mettere in sicurezza e allargare la pista Stelvio e far entrare in funzione un nuovo impianto di innevamento artificiale sono un autentico spreco, tenuto conto delle reali esigenze di un territorio che necessita prioritariamente di efficienti infrastrutture stradali (altro che la contestata tangenzialina dell’Alute) e di un adeguato servizio ferroviario, oltre che della tutela di aree minacciate dal dissesto idrogeologico e della salvaguardia di una fragile sanità di montagna. Sotto questo profilo sono giunte notizie che se da un lato aprono alla speranza dall’altro suscitano inevitabilmente qualche meraviglia e perplessità. I servizi medici garantiti durante i Giochi sono degni del Paese di Bengodi, visto che ogni sede di gara avrà almeno due presidi sanitari, dedicati rispettivamente agli atleti e agli spettatori, con équipe composte da medici e infermieri altamente specializzati. Queste strutture multidisciplinari potranno assicurare prestazioni sanitarie di prim’ordine e saranno supportate da tecnologie avanzate come la telemedicina e la diagnostica per immagini, grazie all’affiancamento dell’ospedale Niguarda al Morelli di Sondalo.

Le autorità regionali sono certe che tutto questo avrà una legacy - termine anglofono che significa lascito o eredità - spendibile in loco e basato su strutture moderne, nuove tecnologie e un modello operativo che potrà essere applicato anche dopo la conclusione dell’evento. Ovvio che i valtellinesi si augurino che avverrà davvero così per non dover vedere andare presto in fumo il previsto potenziamento dell’elisoccorso piuttosto che la creazione della centrale operativa olimpica messa in piedi al Niguarda. E non basta, in quanto i servizi medici saranno attivi h. 24 (vale a dire tutto il giorno, come si dice adesso), e i selezionati operatori sanitari verranno impiegati tanto sui campi gara quanto in medical center, policlinici e nosocomi olimpici non meglio specificati. Le figure professionali contrattualizzate comprenderanno tecnici di soccorso di base nelle venue - altro inglesismo che sta per sedi o luoghi - olimpiche e negli ambulatori, personale di alto profilo e un gran numero di mezzi di soccorso. Insomma un panorama talmente roseo da far invidia a chi si smazza quotidianamente in mezzo a difficoltà d’ogni genere, tra carenze di personale medico e paramedico e mezzi inadeguati.

Sanità a parte, che dire della viabilità e dei trasporti? Ammesso e non concesso che giungano a termine in tempo utile le diverse varianti in cantiere (svincoli della Sassella e del Trippi a Sondrio e tangenziale di Tirano), resta comunque la spada di Damocle rappresentata dagli ormai quasi quotidiani disservizi ferroviari. E hanno un bel proporre coloro che vorrebbero l’introduzione di un ’treno olimpionico’ che dovrebbe percorrere la tratta Milano-Tirano in sole due ore. Come osserva saggiamente una lettrice di IntornoTirano, la linea a binario unico non consente miracoli e la previsione più logica e fondata fa propendere per una ripresa dei consueti imprevisti all’indomani della cessazione del servizio del ’supertreno delle nevi’. Del resto i precedenti dei mondiali di sci disputati in Alta valle sono lì a testimoniare che dopo un paio di settimane di servizio puntuale e regolare i disagi per i pendolari sono ripresi come e più di prima.

Quindi non c’è da illudersi e ci si può consolare soltanto con le allettanti previsioni dell’azienda di revisione britannica Deloitte, secondo la quale pure i privati avranno da guadagnare dalle Olimpiadi se è vero che da ogni unità abitativa messa a disposizione dei turisti sulla piattaforma Airbnb si potranno ricavare almeno 1.400 euro a famiglia. ’Allegria!’, avrebbe esclamato l’indimenticato Mike Bongiorno invitando i valtellinesi del mandamento tiranese a cercare di distrarsi con la partecipazione canora di una loro amministratrice locale al festival nazionalpopolare della canzone italiana di Sanremo. Ai Giochi olimpici c’è tempo per pensarci, e ancor di più alle tante questioni che rimarranno insolute quando avranno avuto finalmente termine.

 

Guido Monti


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