Sul numero di gennaio di Confronti, con richiamo in copertina, ho scritto della nuova fase che sta vivendo la Siria. «Gli interrogativi e i timori superano di gran lunga le certezze. Le paure sono molte, ma i siriani, nel loro realismo, vogliono essere fiduciosi. Ci sono troppe ferite da curare e nessuno ne vuole di nuove».
Reportage da Homs e Damasco
«È come un salotto aperto sulla strada. In mano un tasbih, un rosario islamico, sul volto i segni di un dolore che difficilmente le parole possono descrivere. “Sono rimasto solo, l’intero quartiere di Khaldiya è in macerie, non è tornato quasi nessuno. Questa non è pace, è come guardare la morte da sopravvissuti e dover aspettare il proprio turno, desiderando che arrivi presto"».
Su VITA non profit scrivo del ritorno dei siriani in Siria.
Asmae Dachan
(da Facebook, 04/02/2025)