e poi glielo disse nel cuore
glielo ruppe in gola dell’amore
si sedette sfuocata nella luce
ribelle al tavolo centrale
ammaccata e piena di detriti,
lui non c’era stato, non aveva
cercato vie o rigagnoli nella sua pelle
la pensava una musa prosciugata da bar,
ma non le tornavano le cose
sedeva non fingendo di guardare
non le tornavano quegli odori
delle canottiere sudate al mattino,
avevano provato un letto, dei miraggi
e una casa. Ma non svanivano
i sussurri, le righe di pianto sul viso
il suo torace tagliato dal bancone.
Massimo Bevilacqua