Ricevere gli annuali volumetti, tutti confezionati a mano dall’autore, Rossano Nistri di Como ma toscano di origine, è un privilegio rarissimo: fortuna a chi tocca. Stavolta il dono è di lusso: niente meno che la imitazione (cioè traduzione metrica) del «Testamento» di François Villon, con introduzione e note. Si tratta di una vera e propria ricreazione testuale, che le normali traduzioni non possono mai attingere. Data la presente ristrettezza editoriale, offro qui solamente la ballata della bella Elmiera, che darà almeno un assaggio dell’opera, monumentale è il caso di dire, di Rossano Nistri. (mc)
François Villon
Ballade
[La belle Heaulmiere aux filles de joie]
533 «Or y pensez, belle Gantiere
Qui m’escoliere souliez estre,
Et vous, Blanche la Savetiere,
Or est il temps de vous congnoistre.
537 Prenez a destre et a senestre;
N’espargnez homme, je vous prie:
Car vielles n’ont ne cours ne estre,
Ne que monnaye qu’on descrie.
541 Et vous, la gente Saulciciere
Qui de dancier estes adestre,
Guillemete la Tapiciere,
Ne mesprenez vers vostre maistre:
545 Tost vous fauldra clorre fenestre;
Quant deviendrez vielle, flestrie,
Plus ne servirez qu’ung viel prestre,
Ne que monnaye qu’on descrie.
549 Jehanneton la Chapperonniere,
Gardez qu’amy ne vous empestre;
Et Katherine la Bourciere,
N’evoyez plus les hommes paistre:
553 Car qui belle n’est, ne perpetre
Leur male grace, mais leur rie.
Laide Viellesse amour n’empestre,
Ne que monnoye qu’on descrie.
557 Filles, veuillez vous entremettre
D’escouter pourquoi pleure et crie:
Pour ce que ne me puis mettre,
Ne que monnaye qu’on descrie».
Ballata
[La bella Elmiera alle ragazze di piacere]
533 «Suvvia, pensateci, bella Guantaia,
che i miei insegnamenti apprezzavate,
ed anche voi, Bianca la Ciabattaia,
ora è il tempo che a voi stesse pensiate
537 e a destra e a sinistra raccattiate:
di grazia, ai maschi non mollate il morso,
perché le vecchie sono svalutate
come moneta che è fuori corso.
541 E voi, la garbata Salumiera,
voi, che con tanta leggiadria danzate,
e voi, la Guglielmina Tappezziera,
col protettore non siate sprezzante,
545 dovrete presto serrare le ante.
Non servirete, in fine di percorso,
che un vecchio prete, ormai vecchie e disfatte,
come moneta che è fuori corso.
549 Voi pure, Giannettina Cappucciaia,
nelle panie del ganzo non cascate;
così voi, Caterina la Borsaia,
i maschi a quel paese non mandate:
553 non siete belle, non li tormentate,
ma a gioia e ad allegria fate ricorso.
Laide vecchie, l’amore lo scordate
Come moneta che è fuori corso.
557 Tarde non siate, ragazze, a capire
perché urla e pianti io mischi al mio discorso:
son fuori gioco e non ho più avvenire,
come moneta che è fuori corso».