UNA POESIA DI DOMINGO NOTARO
Palermiti
nel Sud
dove sono nato
la turgida mammella del paese
contende la geografia alle ginestre
le lenzuola distese sull’erba
come fantasmi abbattuti nel sonno
ora le case crescono con l’assenza dell’uomo
sotto il cielo che si apre al giorno
ormai disabitato del suo pensiero ricurvo all’orizzonte
muoiono le vigne nell’ossido delle sparizioni
e le spighe non cuciono più l’aria
con gugliate verticali di latte.
Un piccolo paese ( senza regali dimore)
nell’itinerario delle rondini
come una caverna rovesciata al sole
di storie graffite con parole di miele e sale
che lievitano come pani
sulla pergamena del fumo delle cucine buie
gli ulivi tanti arcieri vegetali
che hanno donato l’urlo alle cicale
per rimanere gesto silenzioso
di mani tormentate che impugnano germinazioni
e d’emigranti soli per una beffa astrale
la gente torna vecchia
con cuore ferito come un salvadanaio
sotto il vestito nuovo “ made in”
per la farsa finale
e a vespri e caroselli si consola
Piccolo paese del sud che mi hai visto nascere
i miei piedi sono radici d’aria
che sfiorano la terra
ma ormai sono lontano
non per avere attraversato fiumi
libri città dolori continenti
amori oceani nemici stagioni e sogni
ma perché non baratto le mie ali
di te mi è rimasto lo schiaffo della fame
ed i colori della luce nel sangue come navi
ma anche la tristezza di sentirti vuoto
dietro le facciate che fingono di crescere
con i trenta dollari delle maschere che ritornano
per comprare il nulla che indossa la speranza
al prezzo della vita inutilmente truffata