Scale sulle nostre scale, piani sui nostri piani
alla fine sono tutto tante righe (le piastrelle,
[gli ascensori,
i corridoi, i terrazzi) per il bambino in silenzio.
Come un duomo di cemento si prendeva il sole
[la facciata,
piena di finestre che risucchiano luce
e guardano come tanti occhi fedeli la città.
È un palazzo grande dentro e fuori il tempo
le voci sapranno di cemento, gli sguardi di volumetria.
Ora ci sono più stranieri tra i muri addossati,
pieni di rumore e fratellanza, pieni di righe e di citofoni.
Stretti tra l’asfalto della strada e il cemento
come in una morsa abissale appena sotto la luce,
come in un mare mosso dove risorgere.
Massimo Bevilacqua
Il corpo era lassù,
era come planasse sulla folla.
M. Cucchi
Guardo attraverso la finestra come in un occhio ottuso di luce smerigliata, annoto brevi appunti di filosofia: il piano dell’immanenza; a salire, il piano della trascendenza… Un’opera classica suonata a pieno volume copre il telefono in un appartamento lasciato deserto. Il bacio rubato nell’anonimato di un ufficio mi conduce piano su piano mentre mi sfaldo in un’idea…
Francesco Osti
Materiali per la manutenzione. –Marta sui tubi, album C’è gente che deve dormire. –Antonella Anedda, Dal balcone del corpo, Mondadori, 2007. –The Books, album The lemon of pink.
(da 'l Gazetin, aprile 2007)