Itaca
Bevilacqua e Osti. Un pomeriggio al palazzo Stelvio
19 Ottobre 2008
 

Scale sulle nostre scale, piani sui nostri piani

alla fine sono tutto tante righe (le piastrelle,

[gli ascensori,

i corridoi, i terrazzi) per il bambino in silenzio.

Come un duomo di cemento si prendeva il sole

[la facciata,

piena di finestre che risucchiano luce

e guardano come tanti occhi fedeli la città.

È un palazzo grande dentro e fuori il tempo

le voci sapranno di cemento, gli sguardi di volumetria.

Ora ci sono più stranieri tra i muri addossati,

pieni di rumore e fratellanza, pieni di righe e di citofoni.

Stretti tra l’asfalto della strada e il cemento

come in una morsa abissale appena sotto la luce,

come in un mare mosso dove risorgere.

Massimo Bevilacqua

 

 

Il corpo era lassù,

era come planasse sulla folla.

M. Cucchi

 

Guardo attraverso la finestra come in un occhio ottuso di luce smerigliata, annoto brevi appunti di filosofia: il piano dell’immanenza; a salire, il piano della trascendenza… Un’opera classica suonata a pieno volume copre il telefono in un appartamento lasciato deserto. Il bacio rubato nell’anonimato di un ufficio mi conduce piano su piano mentre mi sfaldo in un’idea…

Francesco Osti

 

 

Materiali per la manutenzione.Marta sui tubi, album C’è gente che deve dormire. –Antonella Anedda, Dal balcone del corpo, Mondadori, 2007. –The Books, album The lemon of pink.

 

(da 'l Gazetin, aprile 2007)


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276