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B. Della Vedova. Moratoria, primo passo verso l'abolizione della pena capitale
05 Gennaio 2008
 

L’approvazione della moratoria sulle esecuzioni capitali all’Onu segna un successo importante del nostro paese (e non solo dell’attuale Governo). Da più di un decennio, mossa dall’iniziativa encomiabile e lungimirante del Partito radicale transnazionale di Marco Pannella, l’Italia anima in sede Onu la battaglia sulla pena di morte, che quest’oggi giunge a coronamento e su cui il nostro paese aveva già sfiorato il successo nel 1994, su iniziativa del governo Berlusconi. Questo successo segna una svolta culturale e politica importante, annunciata negli ultimi anni dalla crescita del numero di paesi che hanno abolito la pena capitale o hanno di fatto sospeso le esecuzioni. Quello raggiunto è un obiettivo importante per chi lavora alla promozione dei diritti umani.

Adesso più che mai, occorre tenere bene ferma la distinzione tra i paesi cosiddetti “mantenitori”, non confondendo quelli come gli Stati Uniti che ci auguriamo sensibili al richiamo dell’Onu, ma che sappiamo schierati, come e più dell’Europa, a difesa della libertà e dei diritti umani, e quelli come la Cina, la Siria o l’Iran dove la pena di morte non è una “macchia” di un sistema giudiziario equo e giusto, ma uno dei tanti aspetti di un regime improntato alla repressione delle libertà e dei diritti umani.

La pena di morte è il discrimine tra civiltà e barbarie giuridica. Nel caso degli USA è un elemento contraddittorio e per molti deprecabile di un sistema giuridico fondato sulle garanzie per l'imputato ed un processo equo, nel caso della Cina o dell'Iran è uno strumento utilizzato in modo quasi sempre arbitrario da regimi totalitari.

La mozione approvata all'ONU non ha forza cogente, è un appello agli stati, che poi decideranno in piena autonomia, a sospendere le esecuzioni. Ma il primo passo verso l'abolizione della pena capitale, forse, è stato compiuto. Onore all'Italia e alle ONG che hanno animato la campagna, a partire da Nessuno tocchi Caino, l'associazione del Partito radicale Trasnazionale.

 

Benedetto Della Vedova

(da 'l Gazetin, gennaio 2008
da oggi in edicola in Valtellina e Valchiavenna)


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