Mercoledì , 18 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Lo scaffale di Tellus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Annagloria Del Piano. “J’accuse – Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo” 
La filosofa Roberta De Monticelli alla presentazione del libro di Francesca Albanese
21 Giugno 2024
 

Alla terza edizione della Fiera dei libri e della lettura di Tirano (SO) dal titolo evocativo “Seminare Parole”, un pubblico partecipe ha potuto seguire nella serata di sabato 15 giugno la presentazione del libro J’accuse della Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati Francesca Albanese.

Presente l’autrice della postfazione, la filosofa Roberta De Monticelli, esperta di linguaggio e filosofia della Persona e dell’Etica e attualmente insegnante presso l’Università Vita-Salute San Raffaele.

L’organizzazione è quella di Assopace Palestina Sondrio, sezione valtellinese della nota associazione di volontariato apartitica che, ispirandosi ai principi della nostra Costituzione, si occupa di promozione della cultura della legalità e della pace tra i popoli, della difesa dei loro diritti, al di là di qualsiasi appartenenza etnica, politica, sessuale, socio-culturale.

«Questo libro è uscito nel novembre dello scorso anno, un mese prima della denuncia che il Sudafrica ha presentato contro Israele per genocidio», -precisa De Monticelli. «Come dichiarato fin da subito, dal titolo, si tratta di un atto di accusa, che riecheggia il ben noto j’accuse di Èmile Zola, in merito al caso Dreyfus. Ma contro chi va questo monito di Francesca Albanese?».

La nota giornalista israeliana di Haaretz, Amira Hass, il 13 giugno ha scritto con determinazione e durezza un’ammissione di responsabilità che il suo Paese deve, a suo parere, riconoscere: «Israele può dirsi sconfitto», scrive. «Sconfitto strutturalmente, non perché abbia vinto Hamas, ma perché la storia ci ricorderà per aver ucciso, bombardando edifici pieni di bambini, donne e anziani. Per aver portato alla fame e alla sete due milioni e trecentomila persone concentrate in aree sicure prima di bombardarle. Per aver reso disabili cinquantamila bambini, tra montagne di rifiuti, liquami ed escrementi». E per altri diversi motivi, da lei attentamente elencati.

«Quindi, il J’accuse di Albanese si rivolge a tutti noi», riprende De Monticelli, «tutti noi uomini e donne della comunità internazionale, ma anche tutti noi europei, tutti noi italiani, tutti noi cittadini di questa o quella città. Ossia chiunque resti immobile o giri il volto, di fronte a quanto sta accadendo al popolo di Gaza, al popolo dei Territori occupati».

Il libro di Francesca Albanese è concepito come un glossario, propone ai suoi lettori una modalità per parlare con correttezza della questione palestinese, per uscire da una comunicazione quale quella a cui ci hanno abituato i mass media (non tutti, ma quasi) fin dall’inizio, dal 7 ottobre; un modo dunque per evitare enormità e assurdità non vere, ampiamente diffuse. A cominciare dalla parola genocidio, su cui tanti si sono spesi, molti senza cognizione di causa, una categoria che è stata introdotta da Raphael Lemkin dopo il processo di Norimberga.

«Il processo intentato a Israele dal Sudafrica, con tale accusa, è in sostanza il processo che l’umanità fa a se stessa», continua la filosofa, «è il guardare ai vincoli che il mondo deve darsi, per autoregolarsi. È il riconoscere che Etica, Logica e Diritto istituiscono norme precise e non interpretabili soggettivamente per usare parole definite, non opzionabili nel loro significato, con rigorosissime condizioni di utilizzo. Questi sono dei vincoli, che unici possono aiutare a evitare l’arbitrio di potere e sopraffazione. È quanto ci dice Albanese nel suo libro, trovandomi completamente d’accordo».

Quel che sembra così difficile ad oggi, nella comunicazione circa l’orrenda strage compiuta da Hamas il 7 ottobre seguita dall’assoluta sproporzione rappresentata dalla risposta di Israele col massacro a Gaza, è l’utilizzo di parole e concetti che restituiscano verità e ragionevolezza, anziché polarizzazione politica e silenziamento del pensiero contrario.

«Il J’accuse di Francesca Albanese», rimarca De Monticelli, «si erge contro la rimozione primaria del non voler vedere il vero. È monito contro l’ignoranza, non solo quella involontaria - di chi non conosce - ma anche quella di chi ignora volontariamente, cioè resta indifferente: il problema, lo ignora, girandosi dall’altra».

Chiediamo alla filosofa e alla studiosa qualche esempio di questa alterazione del significato delle parole, che rende la comunicazione e l’informazione avvelenate.

«Un esempio lampante è dato dall’accusa di antisemitismo che, dal 7 ottobre, viene continuamente rivolta a chiunque critichi Israele e il suo governo, cercando di silenziare ogni dissenso. L’Alleanza internazionale per il ricordo dell’Olocausto, IHRA organizzazione intergovernativa fondata nel 1998, include nell’atteggiamento antisemita ogni critica del sionismo politico di Israele, dei suoi governi, la critica a che lo Stato di Israele si definisca - come da legge del 2008 - Stato-Nazione degli Ebrei, intendendo quindi deliberatamente escludere la popolazione non ebrea e definendosi così Stato non di tutti i suoi cittadini, col corollario di nuove leggi discriminatorie e liberticide e dei divieti più assurdi… Vedete bene che, con queste premesse, si può accusare chiunque con gran facilità di essere antisemita».

«Un altro esempio», aggiunge, «è dato dal termine costantemente usato per descrivere il genocidio che sta avvenendo sotto gli occhi di tutti: guerra. No, non si tratta di una guerra. Qui non si hanno due Stati in lotta, ciascuno col proprio esercito e le proprie armi. Ma di una possente macchina da guerra contro delle milizie. Di una reazione fuori misura, totalmente distruttiva, un massacro. Si evita altresì di specificare che Gaza è nei Territori occupati dall’esercito israeliano».

A conclusione della presentazione dell’opera della Relatrice speciale Albanese, la filosofa De Monticelli ricorda che tutti noi abbiamo detto mai più la Shoah, mai più genocidi, e da ogni parte si è perseguita la politica della Memoria. Ma una memoria politicizzata, particolarizzata, non porta alcun frutto. Se non si educa all’empatia, perseguendo piuttosto l’identificazione totale - come avviene per la gioventù israeliana, e ne scrive con dovizia di studiosa la filologa e attivista israeliana Nuri Peled in molti suoi testi - allora si giungerà alla conclusione davvero pericolosa del mai più a noi, anziché del mai più a nessuno. E l’umanità, così, viene irrimediabilmente sfigurata.

 

Annagloria Del Piano


Foto allegate

Articoli correlati

  L’attacco ad Israele di Hamas imita l’attacco di Putin all’Ucraina
  Brivio e Monti. L’Europa assente di fronte ai conflitti in Medioriente e in Ucraina
  Brivio e Monti. Due stati o una federazione: quale futuro per la Terrasanta?
  Giuseppina Rando. Gaza, una tragedia senza fine?
  Galia Golan. Perché sono ottimista
  Luigi Fioravanti. Chi permette la violenza comanda che si faccia
  Brunello Mantelli. Ragionare su un disastro
  Giuseppina Rando. Sul concetto di persona (nota a margine)
  Roberta De Monticelli. Ma perché dici sì a una riforma costituzionale sulla quale sputi?
  Tempo e musica. Conferenza di Roberta De Monticelli per Unitre Tirano
  La questione morale di Roberta De Monticelli
  Roberta De Monticelli. Spartiacque
  Giuseppina Rando. Etica e valori sociali
  Professori!
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 2 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 71.0%
NO
 29.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy