Con questa mostra Personale, Margherita Piuselli si conferma una delle artiste più lucide ed espressive della provincia di Sondrio. L’armonia delle forme con cui si e ci presenta le opere in mostra racchiude un valore simbolico, anche se siamo in presenza di un certo naturalismo dato da alcuni materiali e da alcune forme.
Armonia dovuta ad una certa musicalità, soprattutto nelle opere intitolate alla danza, e forme inserite in una cornice di materiali vari, ad esempio la sfera dorata in campo nero oppure la finta conchiglia nel plexiglas. A dimostrare che le trasparenze sono un altro valore su cui si gioca la mostra. Inoltre i colori prevalenti, come il bianco che funziona sempre ad indicare purezza supporta gli sfondi insieme a materiali argentei.
Oltre la sfera vi sono simboli come l’uovo che sono composti da materiali simil-preziosi e che rendono interessante la mostra in quanto indagine sulle forme primarie.
Le già citate danze (araba, africana, etc.) sono invece un accostamento dell’artista a forme d’arte extra-europea come fossero tappe di un viaggio ed un esplorazione nel mondo artistico contemporaneo influenzato dalle migrazioni come tutti gli ambienti.
L’equilibrio dell’allestimento è perfetto: le opere formano un percorso ben definito che appaga l’occhio e dona un senso di pace e di armonia in cui ritrovare insieme allo spazio la ragione: la Piuselli ci guida e guida se stessa nella ricerca primigenia di fonti a cui attingere l’appagamento umano dell’arte.
La sua arte è un connubio di forza e leggerezza nelle quali perdersi e ritrovarsi tornando sempre all’origine, passando dal movimento alla staticità, riunendo gli opposti e dando luce e quasi vocalità ai contrari in una sintesi perfetta di ragione e sentimento.
Tra queste opere anche dei dittici che dimostrano l’assoluta equivalenza con l’arte dei grandi formati dei suoi colleghi con i quali intrattiene un rapporto di assoluta parità, inoltre l’arte della Piuselli sembra pensata per il terzo millennio ed è benaugurale per la felicità dell’approccio artistico che nel suo caso data la semplicità delle forme non richiede spiegazioni ontologiche e pseudo intellettuali ma è fruibile anche nei contenuti e riconoscibile come bellezza anche da non addetti ai lavori.
Lo sforzo individuale di Margherita Piuselli di rendere l’arte contemporanea un bene comune merita una lode e un plauso: a questa coraggiosa artista valtellinese i nostri migliori auguri per un futuro pieno di soddisfazioni.
Caterina Falcone