I dolori della rosa s’accrescevano.
Attorta in un campo di malerbe, la rosa indifesa
provò la brezza del paradiso una sola volta, poi spirò.
I bimbi piansero: “Oh rosa, ritorna.
Ti vogliamo bene, rosa”. Poi qualcuno disse che presto
avrebbero avuto un’altra rosa. “Venite, tesori,
allo stagno, sporgetevi dalla riva e guardatevi
guardare all’insù. Adesso la vedete,
i petali schiusi, che sale in superficie, si tramuta in voi?”
“Oh no” esclamarono. “Noi siamo quel che siamo – nient’altro”.
Quant’era perfetto. Antico. Irredimibile.
Trad. Damiano Abeni