Domenica , 22 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Bottega letteraria > Prodotti e confezioni [08-20]
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
In libreria/ Alberto Figliolia. “Poesias Poesie” di Irma Klainguti
29 Aprile 2019
 

Increschantüna. Utuon/ schnüda/ manzinas/ e tessa/ cun maun/ da diala/ sieu tapet/ sgiaglio// Nüvlas/ d'utschels/ ins-chüran/ il firmamaint/ e's laschan/ inaivrir da/ luntanaunzas

Nostalgia. L'autunno/ spoglia/ i rami/ e tesse/ con mano/ di fata/ il suo tappeto/ variopinto// Nuvole/ d'uccelli/ oscurano/ il firmamento/ e si lasciano/ inebriare dalla/ lontananza

 

 

Zuoz. O anche Zutz, in tedesco. O Zozzio, seppur desueto, in italiano. Zuoz è la denominazione in lingua romancia di questo comune svizzero del Canton Grigioni, sulla riva sinistra dell'Inn, in una delle più belle regioni del pianeta, l'Engadina dalla sublime vertiginosa bellezza. Il romancio è un idioma retoromanzo e fino al XIX secolo era parlato, nella sua variante ladin putér, da tutti gli zuozer, vale a dire gli abitanti di Zuoz. Ancora verso il 1880 il romancio era parlato dall'85% circa della popolazione. Oggi la percentuale si è ridotta a poco più di ¼. Ed è una lingua (in ogni caso è una lingua ufficiale della Confederazione Elvetica) incantevole, di grande suggestione sonora, musicale, ammaliante. Arriva da ere lontane, la speranza è che non si estingua.

Irma Klainguti era una poetessa di Zuoz, là nata nel 1917 e ivi morta nel 2000. Esercitava nella comunità le funzioni di maestra e per oltre trent'anni è stata organista nella chiesa riformata di San Luzi (San Lucio) a Zuoz.

La poesia della Klainguti riflette le splendide specificità della sua terra, quella Natura così prodigiosa, fra acque, ghiaccio e monti il borbottio del vento, che può divenire forza dirompente, il freddo cristallino, il cielo in preda al turbinio della neve o di un blu così profondo da dar quasi l'idea di esser trapassabile fino alla scoperta di una nuova entità cosmica. E la semplice magnificenza dei borghi di pietra e legno, magioni di antica sapienza e raffinati particolari. È un luogo del pensiero l'Engadina. Di calma meditazione, con gli elementi naturali a popolarci l'anima. Un sentimento quieto, d'immedesimazione con l'ambiente circostante, di penetrazione immediata nel senso dell'esistere.

Föglias/ sutunzas/ inchantedas/ da lur sot/ nun appartegnan/ ne al tschêl/ ne a la terra// Il vent tillas/ ho buffedas/ notiers/ sainza böt// Forsa/ our dals/ üerts luntauns

Foglie/ ballerine/ incantate/ dalla loro danza/ non appartengono/ né al cielo/ né alla terra// Il vento/ le ha soffiate/ qui/ senza meta// Forse/ da/ orti lontani

E sorge spontanea la domanda...

Chi sun eau?/ Sbrinzia/ Nüvla/ Vent?

Chi sono io?/ Scintilla/ Nuvola/ Vento?

Come le rondini che tornano e vanno e tornano da sempre...

Randulinans/ as tschetchan/ fand lur/ rinchs/ aint il/ tschêl// As chattan/ As perdan/ i'l ajer/ transparent// Am laschan/ inavous/ in abandun/ ansiusa/ da partir

Rondini/ si cercano/ facendo i loro/ cerchi/ nel cielo// Si trovano/ si perdono/ nell'aere/ trasparente// Mi lasciano/ indietro/ in abbandono/ ansiosa/ di partire

Le poesie di Irma Klainguti non hanno soverchie complicazioni intellettualistiche, ma nella loro semplicità ed essenzialità toccano i temi profondi del nostro passaggio nel mondo. Attraverso questo apparente medium bucolico, attraverso la scelta di versi brevissimi, talora costituiti di una sola parola, nutriti di “vuoti” e silenzi, si snoda la visione: luminosa, accogliente, serena...

Culaischems/ combels da/ früts madürs/ as sgoban/ sur la saiv// Föglias/ ninan cul/ vent// Velas sül mer// Glüsch/ dapertuot

Sorbi/ colmi di/ frutti maturi/ si chinano sulla siepe// Foglie/ si cullano al/ vento/ Vele sul mare// Luce/ dappertutto

E anche i brevi tormenti – della quotidianità, dell'amore... – vengono riassorbiti da una dimensione altra, alta, di quietudine e placida, pacata, accettazione...

Suvenz/ sfüg'ün/ surrir/ sülla/ collina/ da mieus/ lefs// As zoppa/ aint ils/ anguls/ da mia buocha// As perda/ aint in/ mieu cour

Sovente/ sfugge un/ sorriso/ sulla/ collina/ delle mie/ labbra// Si nasconde/ tra gli/ angoli/ della mia bocca// Si perde/ dentro/ il mio cuore

Come detto, la musicalità della lingua giova non poco...

Vussas fluors chadagna/ chi scu prümas/ zieva lung inviern/ iglüminais/ preda e chinchers/ e regalais a l'orma/ tuot quella clarited

Voi soffioni/ che per primi/ dopo un lungo inverno/ illuminate/ prati e dirupi/ e regalate all'anima/ tutto quel chiarore

Ed è bello leggere le poesie anche in romancio, perdersi in un mondo quasi fatato, eppure così meravigliosamente concreto e materico. Come l'Engadina, un luogo dove puoi pensare, per quel che concerne la Natura, che veramente potrebbe esistere un'idea creatrice: nel sibilo del vento, nelle fioriture della primavera, nel biancore estremo delle cime, nel verde dei prati e dei boschi, negli insediamenti umani solidali e coerenti con l'ambiente, nella mormorante venustà delle acque che si dirigono altrove.

Irma Klainguti... poesia del paesaggio, come complesso sentimentale e storico, poesia dell'anima.

 

Alberto Figliolia

 

 

Irma Klainguti, Poesias Poesie

d&p, 2018, pp. 56, CHF 20

(a cura di Elena Wullschleger; consulenza letteraria di Dumenic Andry; traduzione di Mario Speroni; illustrazioni di Maya Wäber)

 

 

Paolo Gir: “Combinazioni di nuvole, l'orto abbandonato sotto la brina, stelle filanti in una notte di agosto, il sorbo sepolto sotto la neve, intrecci di voli di rondine e altro ancora ridanno la voce di un oracolo che, indistinto e nascosto, attende di essere ascoltato e inteso. [...] Come è di ogni vera poesia, anche nei versi di Irma Klainguti il mistero e il miracolo non sono al di là del naturale. Ambedue le visioni formano un'identità con il mondo da cui sorgono: in poesia il naturale è sempre soprannaturale, e il soprannaturale, visto con lo sguardo del fanciullo in noi, è sempre naturale”.

Rico Valär (Università di Zurigo): “Si tratta di poesie brevi e modeste (che non vuol dire mediocri, anzi... nda) ma colme di esperienze e sentimenti, intrise di melodia e canzoni. Il valore poetico di questi versi semplici e naturali si trova nell'atmosfera lirica cui danno vita. Questa atmosfera non muore con l'ultima parola bensì persiste ancora a lungo dopo che essa sia stata pronunciata”.

Elena Wullschleger: “Colsi dai suoi versi [...] una profonda nostalgia dell'altrove e una garbata meraviglia per le piccole cose del quotidiano. Irma Klainguti sapeva cogliere e accogliere tutto come un dono: le nebbie lungo il fiume, la brina che faceva da mantello agli orti, il volo delle rondini che salutavano il mattino o il vento che le scompigliava capelli e ricordi”.


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 71.0%
NO
 29.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy