Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > In tutta libertà
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Gianfranco Cercone. “Foxtrot – La danza del destino” di Samuel Maoz
24 Marzo 2018
 

In un suo testo teatrale, una tragedia in versi, intitolata: Affabulazione, Pier Paolo Pasolini espone una sua personalissima, visionaria spiegazione sull'origine della guerra. La guerra sarebbe mossa da una congiura dei padri per uccidere i propri figli; un impulso omicida dovuto all'invidia, al senso di rivalità per quei figli divenuti ormai adulti, almeno potenzialmente “giovani padri”; mentre i loro padri effettivi, invecchiando, sono respinti, rispetto a loro, a una condizione quasi infantile. Si vedono strappata dai propri figli quella vita – l'amore, le donne – che prima era come una loro prerogativa, un loro privilegio.

Questa teoria di Pasolini evidentemente non ha, e non vuole avere, nulla di scientifico; contiene quel tanto di verità che appartiene appunto alle visioni poetiche (anche se, certo, è debitrice della psicanalisi di Freud: perché il desiderio dei padri di uccidere i figli sembra il riflesso di quel “complesso di Edipo” per il quale, come è noto, sarebbe il figlio che desidererebbe uccidere il padre per strappargli l'amore della madre).

Il ricordo di questa tragedia di Pasolini – che fu portata al successo nei teatri italiani in primo luogo da Vittorio Gassman nel ruolo del padre “figlicida” - mi è stato suscitato da un film israeliano: Foxtrot, distribuito in questi giorni in alcune sale italiane da una casa di distribuzione indipendente, la Academy Two, vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultimo festival di Venezia; di un regista, Samuel Maoz, che già a Venezia aveva vinto il Leone d'Oro per un bel film, Lebanon.

Beninteso: Foxtrot racconta in apparenza una storia che è quasi il contrario di quella raccontata da Pasolini in Affabulazione.

Il protagonista è un padre, un professionista affermato, un architetto di Tel Aviv, che quando riceve la notizia della morte del figlio soldato (sul fronte, sembra di capire, dei Territori Palestinesi), ebbene quel padre è colpito dal dolore più lancinante. E quando poi si scopre lui stesso il fautore, il responsabile della morte di quel figlio lontano, ciò avviene per circostanze del tutto imprevedibili, accidentali.

Eppure, se si osserva attentamente il volto di quel padre nella terza parte del film, quando la notizia della morte di quel figlio è confermata, è ormai un dato di fatto inoppugnabile, si vedrà quel volto rischiararsi di una specie di sollievo, forse di un'infame soddisfazione, così sorprendente che in un primo tempo può sembrarci dovuta a un'insufficienza artistica dell'attore; ed è invece un'espressione coerente con la drammaturgia profonda del racconto. E cioè: il destino tragico, beffardo, che conduce alla morte di quel figlio, si muoverebbe in accordo ai desideri intimi del padre; che di quei desideri sembra del tutto inconsapevole, come cieco (un disegno del figlio ce lo mostra con gli occhi sigillati da un nastro adesivo nero), così come, si ricorderà, nel mito greco era cieco Edipo, il parricida inconscio, l'amante incestuoso di sua madre.

Si potrebbero citare molti elementi a sostegno di questa interpretazione della storia: come la figura inquietante di un cane, un cane domestico, che, in un primo tempo, al primo annuncio della morte del figlio, sembra come volersi avventare contro il padre, per punirlo; o l'incongrua reazione della madre dell'uomo, malata di Alzheimer, che quando egli le dà notizia della morte del figlio, pur comprendendo le sue parole, resta severa e impassibile: severa come un rimprovero.

Voglio invece soffermarmi sulla scena forse più bella del film. Siamo a un check-point, un posto di guardia, nel deserto, dove il figlio-soldato è stato inviato in missione, e dove egli improvvisa un ballo, un foxtrot, abbracciando come partner il proprio fucile. In quella landa desolata, l'unica presenza femminile infatti è una figura di donna, una diva del cinema, dipinta su un camion. E il ballo del soldatino, in apparenza buffo ma in effetti un po' struggente, è come una disperata masturbazione. La guerra sembra fatta apposta per allontanare i figli dalle loro donne, per distruggere la loro sessualità.

Foxtrot ha suscitato le rimostranze del governo israeliano, perché mostra un omicidio accidentale, avvenuto presso quel check-point, ad opera dei militari israeliani. Ma non è, a mio parere, un film di denuncia. È una tragedia a sfondo psicanalitico, simile in questo ad Affabulazione di Pasolini.

 

Gianfranco Cercone

(Trascrizione della puntata di “Cinema e cinema”
trasmessa da Radio Radicale il 24 marzo 2018
»» QUI la scheda audio)


Articoli correlati

  Gianfranco Cercone. “Lebanon” di Samuel Maoz: la libertà del cinema israeliano
  Gianfranco Cercone. “Shéhérazade” di Jean-Bernard Marlin
  Maria Lanciotti. Cent’anni di Pasolini, “Una vita violenta”
  Emanuele Trevi. Qualcosa di scritto
  La poesia degli Eretici. In Brianza per PoesiaPresente2008
  Pasolini su Israele e il mondo arabo
  Franco Morelli e le sue “genti”
  RICORDANDO PASOLINI
  Gianfranco Cercone. “Pasolini” di Abel Ferrara: troppo esatto per essere vero
  Luigi Zuzzi. Storia di Ciampino (Roma) ‒ 5. E poi… i palazzoni sulle macerie dei villini
  Gianfranco Cercone. “La macchinazione” di David Grieco: Pasolini inghiottito in un incubo
  “Pier Paolo Pasolini, il cinema, l’amore e Roma” di Gordiano Lupi e Patrizio Avella
  “PREMIO MONDELLO” 2006
  Iniziative/ La meglio gioventù di Pier Paolo Pasolini e Racconti ambigui di Enzo Siciliano
  Sergio Anelli. L’assassinio lento di Pasolini
  Gordiano Lupi. Quattro consigli di lettura
  Salò o le 120 giornate di Sodoma, il Pasolini più discusso al Cinema Eden
  Cosimo Cinieri in “Pier Paolo, Poeta delle ceneri”
  Maria Paola Forlani. Pasolini 100 anni
  Gianfranco Cercone. “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini
  Gabriella Sica: L’artista e la croce. Caravaggio e Pasolini
  “Orgia” di Pier Paolo Pasolini
  Gordiano Lupi. Nasce inCONTROPIEDE, editore sportivo
  Maria Lanciotti. “La Pantera siamo noi” trent’anni dopo 2
  Roberto Malini. Omofobia di Eugenio Montale
  Gordiano Lupi. I libri di cinema editi da Mediane
  Gianfranco Cercone. “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini
  Walter Lazzarin. Pillole per prendere premi prestigiosi
  Pier Paolo Pasolini (Mediane Libri)
  Pier Paolo Pasolini. Il sogno di una cosa
  Maria Paola Forlani. Il cinema cristologico
  Maria Lanciotti. Bignamino di una cronaca non ancora storicizzata – 4
  Anna Lanzetta. Omaggio a Matera 3
  Alberto Figliolia. Più dei santi, meno dei morti
  Antonella Pierangeli. L’eresia e la visione: Pasolini l’impuro in un Paese orribilmente sporco
  Pier Paolo Pasolini: Il padre selvaggio. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Gianfranco Cercone. “Porno-teo-kolossal”: l’Epifania secondo Pasolini
  Pier Paolo Pasolini, «La sua morte è un drammatico, disperato rapporto con la madre»
  Giuseppina Rando. Una nota su Educazione e Scuola
  Istituzioni/ Intervista ad Alessandra Borsetti Venier
  Gordiano Lupi. “Tutti al mare” (2011) di Matteo Cerami
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy