Mettiamo le cose nell'ordine giusto: la legge sulla cittadinanza, prudente ed equilibrata, non è frutto di un'improvvisa accelerazione, ma arriverebbe in ritardo di almeno una legislatura.
Sono i partiti della chiusura, Lega e M5S, che strumentalizzano elettoralmente il tema, e il resto del centrodestra, compreso Parisi, si fa semplicemente dettare la linea: dove un tempo si proponeva la rivoluzione liberale, l’egemonia leghista e lepenista è ormai completa.
Basta guardare i numeri per capire che più tardi si interviene, più grande sarà la platea di persone che potranno esercitare tutte insieme la facoltà. La riforma della cittadinanza per gli stranieri non è un tema estemporaneo: dieci anni fa, in un parlamento a maggioranza di centrodestra, si cominciò a discutere concretamente una misura civile per le seconde generazioni di immigrati, nati in Italia.
L'integrazione aiuta la sicurezza; l'esclusione no, genera risentimento e ostilità.
Benedetto Della Vedova