A margine del buio
luci disegnano bocche
di storie ferite distese
lungo la putredine
di menti e vite annegate
variazione in gioco
a margine dell’ignoto
s’aggrappa ai rami
s’infilza nei tronchi
nel silenzio frusciante
della notte in attesa
in ascolto.
L’eco dei potenti
nella ramaglia si sperde
folgori briciole di luce
in trasversale
scorticano i rami
gelano il sangue.
Oscure voci nello sfinimento
gravità fatale dell’esistenza
nel ridursi e mutare
la materia in cenere
la cenere in polvere
nebbia all’alba
rallenta il cammino
indugiano
crocifissioni al confine
tempo assurdo
di miraggi consunti
arroventano la terra
le vendette generate
dal profondo dell’inconsistenza
la domanda del desiderio
lambisce l’ora del dolore
vorace di sguardi
sovrapposti alle parole
sospese nel buio colore.
Si dilata la notte
rimescola figure e linee
bianco e nero
parallele e curve
scompigliando
il gioco del cielo
abbaglia
l’Angelo necessario
smarrito e tremante
migrante tra migranti.