Gli involucri verbali delle carte sigillano
fondi di caffè sui bordi del silenzio
e le terre del tuo destino racchiudono
le smarginature di lente stagioni.
Anni che valgono decenni recitano
vite di sconforti e d’allegrie
sulle rotaie dei sogni e dei rimpianti.
L’odore dei ricordi si deposita
lungo la china della notte
che sottrae ritagli di voci sprecate
in perdite di identità irriducibili
e i resti di quello che resta
disegnano fiori del tempo
nelle trame del crepuscolo.
L’incendio delle rose in cartolina
ti riporta il luogo della mia solitudine
pezzi di passato remoto ora solo racconto
dei calcoli del cuore dei trasalimenti
nel perimetro dei pelaghi stellari.
Antonio Barbuto
Roma, 15-16 giugno 2016
(nel titolo un verso da “Par la mort du plus pur” in:
Michel Houellebecq, Configuration du dernier rivage,
Flammorion, 2013 - ndr)