Davanti al Tribunale civile di Milano è andata in scena la più esplicita conferma della strategia della banda formigoniana (Pdl e Lega Nord) per difendersi dall’accusa di aver falsificato le elezioni e truffato i cittadini lombardi. Invece di provare a difendere l’indifendibile, cioè un migliaio di firme disconosciute dagli stessi cittadini, gli avvocati della Regione Lombardia (!) puntano a paralizzare il corso della giustizia, chiedendo perizie ormai del tutto inutili.
Il calcolo di Firmigoni e soci è più che fondato. La prossima udienza del Tribunale civile intanto è stata fissata il 27 febbraio 2012. In un Paese dove la giustizia è al collasso, sarà molto difficile –se non impossibile– ottenere una sentenza in tempo utile prima della fine della legislatura di questo Consiglio regionale abusivo, soprattutto dopo che la Corte costituzionale ha provato a sbarrare la strada al Consiglio di Stato sul caso Piemonte.
Rimane la domanda per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: che fare, di fronte alla materiale impossibilità di sanzionare una colossale truffa elettorale ampiamente provata e documentata? Perché se anche il Presidente ritenesse che non ci sia nulla da fare, significherebbe che d’ora in poi ogni attentato ai diritti civili e politici dei cittadini godrebbe di una esplicita garanzia di impunità.
Marco Cappato
(da Notizie Radicali, 25 novembre 2011)