Ricordate il giovane studente che tre anni fa ridicolizzò il Presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón? Oggi vende gelati a Las Tunas.
Eliécer Ávila, lo studente di Scienze Informatiche che 3 anni fa rivolse alcune domande argute e polemiche al Presidente del Parlamento cubano, Ricardo Alarcón, nell'aula magna dell'università, oggi lavora come cuentapropista, dopo essere stato a lungo disoccupato.
«Sono un uomo frustrato, è vero, ma la cosa peggiore è che vedo Cuba perseverare in un progetto condannato al fallimento», dice Ávila, che – nonostante una laurea conseguita con il massimo dei voti – vende gelati a Las Tunas. La polizia politica sorveglia il ragazzo giorno e notte, per verificare che non si occupi di politica e che non compia passi falsi che potrebbero costargli la privazione della libertà personale.
Ávila deve guadagnarsi la vita con una modesta attività economica, non può lavorare per lo Stato e la sua laurea in ingegneria informatica non serve a trovare un impiego confacente ai suoi studi. Ha osato criticare il sistema comunista, affermando che il Re è nudo; questa è la punizione che si è meritato per aver fatto domande su temi economici al Presidente del Parlamento cubano. Eliécer Ávila si era limitato a chiedere cose che sono sulla bocca di tutti i cubani: Perché non si può viaggiare? Perché esiste un doppio sistema monetario? Perché non viene lasciata libertà economica e civile ai cubani? La risposta del regime è stata l'esilio a Las Tunas, confinato a vendere gelati per aver parlato troppo e aver creduto che Cuba fosse davvero un paese libero.
Gordiano Lupi