Risanare le finanze pubbliche? Dopo il fumo agli occhi della proposta del ministro alla Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, che propone la riduzione del 5% dell'indennità dei parlamentari per dare un esempio virtuoso ai prossimi tartassati, vorremmo fare proposte che sanno di arrosto e non di fumo.
1 - Abolire il cumulo della carica parlamentare con quella di altre istituzioni (il caso del leghista Daniele Molgora è emblematico: è parlamentare, sottosegretario e presidente di provincia).
2 - Proibire la possibilità di esercitare altre professioni o presenza in enti pubblici e aziende private.
Queste due proposte tendono a rendere efficiente il lavoro di deputati e senatori, riducono i costi e contribuiscono a razionalizzare i lavori parlamentari e del governo.
3 - Diminuire il numero di ministri, viceministri e sottosegretari. Nell'attuale governo ci sono 11 ministri inutili.
4 - Abolire le 110 Province (il governo Berlusconi l'aveva promesso) che costano 16,5 miliardi di euro all'anno per la gioia di 4.000 tra presidenti, assessori e consiglieri e scorno del contribuente.
5 - Abolire Enti e Agenzie inutili o doppioni, come ad esempio l'Enea o il Pra, le Comunità montane e le Circoscrizioni municipali. Si pensi che solo a Roma ci sono 500 consiglieri municipali eletti nei 20 Municipi romani, che esprimono 20 Presidenti di Giunta, 80 Assessori (media), 20 Presidenti di Consiglio, 120 Commissioni municipali con i loro 120 Presidenti. Al tutto si aggiungono 60 consiglieri comunali, il Sindaco e relativa giunta.
Insomma, se il ministro Calderoli vuole incidere veramente sulla spesa pubblica non ha che da scegliere. Le battute le racconti al bar, sorseggiando l'aperitivo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc