Diario di bordo
Roberto Biscardini. Alitalia. In un altro Paese ci sarebbe crisi di governo
04 Gennaio 2009
 

In qualunque paese normale la vicenda di Alitalia avrebbe già aperto una crisi di Governo. Scoprire a cose concluse che la maggioranza di governo e in testa Berlusconi hanno perseguito una soluzione che è finita con il costare agli italiani 4 miliardi di euro in più rispetto alla soluzione precedente, meriterebbe dalla politica qualche sussulto di dignità al di là dei saggi e documentati pareri degli esperti.

In questa vicenda pagano solo i contribuenti e i lavoratori, mentre ci guadagnano tutti gli altri. In primo luogo Air France, che entra in Alitalia ad un costo molto inferiore a prima, e nonostante non la si volesse neppure come partner.

Ci guadagna grosso il signor Toto padrone di Air One pieno di debiti, con una valutazione impropria di Air One pari a due terzi di Alitalia, debiti oggi coperti dallo Stato.

E ci guadagna bene anche Banca Intesa, regista dell’operazione, che è rientrata cosi dai debiti che Air One rischiava di lasciargli sul gobbo.

Su Malpensa poco da aggiungere: se si vogliono salvare i 900 posti di lavoro di SEA, oggi assolutamente a rischio, bisogna aprire lo scalo ad altri vettori, così come avrebbe dovuto fare il presidente leghista di SEA, già molti mesi fa, per rompere il monopolio di Alitalia, che ha portata a picco Malpensa.

 

Roberto Biscardini

segreteria nazionale del Partito Socialista


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276