Diario di bordo
Tremonti e le tasse. Come mettere le mani nelle tasche degli italiani
20 Maggio 2010
 

Il Governo si sgola a ripetere che le tasse non saranno aumentate.

Cos'è allora il prelievo, in varie forme e percentuali, su stipendi, pensioni e quant'altro? Formalmente non è una tassa, di fatto lo è. I 30 miliardi di cui hanno bisogno le casse erariali non si trovano con la lotta (sacrosanta) all'evasione o con la lotta (sacrosanta) ai falsi invalidi, di là da venire e di cui ricordiamo gli impegni dichiarati dell'allora ministro Tremonti nel lontano 2003 e oggi ripetuti, razionalizzando la spesa pubblica: vero o no che lo spoil system nella Sogei, la Società di Information and Communication Technology del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è costato 11 milioni di euro? Tagliare i trasferimenti agli enti locali comporterà un aumento delle addizionali di competenza di Comuni e Regioni. E non è questo un aumento delle tasse o si considerano solo quelle nazionali?

Insomma, Tremonti le mani in tasca agli italiani le mette, eccome!

Si ripete la proposta (specchietto per le allodole) della diminuzione del 10% delle indennità ai ministri e sottosegretari; sarebbe opportuno, se si vuole dare il cosiddetto “segnale” ai contribuenti, che si diminuissero i ministri: nell'attuale governo ce ne sono 11 di troppo.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc


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