Diario di bordo
Valter Vecellio. Diario del digiuno. Trentatré cappuccini dopo…
19 Novembre 2009
 

Il problema non sono i tre latte macchiati quotidiani. Figurarsi: accade perfino, qualche volta, di dimenticarsi di berli; si supera anche il problema del “gusto”, il fatto che nei momenti più strani ti può venire in mente quanto sia piacevole il sapore d’una pasta e ceci, d’una birra, dell’uva… Con l’andare dei giorni capita di camminare un po’ più lentamente, ma anche questo ha i suoi lati buoni: si guardano le cose con più attenzione, si vede meglio; indolenza insieme a sensi più acuiti, curiosa miscela… Per il resto si lavora come sempre, come sempre si cerca di fare quello che serve e si sa fare…

 

Dunque? Dunque, dall’8 novembre – undici giorni, dunque: trentatré cappuccini – è cominciata questa forma di lotta nonviolenta e questa forma di “dialogo” gandhiano: da quando, cioè Maria Antonietta Farina Coscioni, venuta a conoscenza che alcuni malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (Salvatore Usala, Giorgio Pinna e Mauro Serra), avevano deciso di intraprendere uno sciopero della fame, li è andati a trovare a Cagliari e raccolto il “testimone” della loro lotta. Lei e altri 400 cittadini che si sono “rivoltati”, hanno detto “basta speculazioni sulla pelle dei malati”; per uno. Due, tre giorni, o ad oltranza, si sono uniti al digiuno. Tra loro Maurizio Turco, e da ieri Rita Bernardini, dopo l’ennesimo suicidio di un detenuto nel carcere di Firenze; e lo scandalo di questo suicidio non è solo quella morte che poteva, doveva essere evitata; lo scandalo è che non faccia scandalo. Che solo Rita e i radicali dicano: “Basta!”.

 

Una quarantina di parlamentari in queste ore ha espresso solidarietà e sostegno alla lotta di Maria Antonietta; qualcuno di loro ha annunciato un giorno o due di digiuno; è importante, e proprio per questo, si può scommettere sicuri di vincere, saranno silenziati anche loro. Accade sempre così quando qualcuno decide di essere e fare il radicale. Adriano Sofri si è accorto dell’iniziativa, e ne ha parlato nella sua “Piccola posta” sul Foglio. Sempre Il foglio ha dedicato uno dei suoi editoriali alla vicenda. Poi Terra, il quotidiano dei Verdi. Giornali e giornalisti, sempre affaccendati in ininfluenti vicende, si “accorgono” sempre dopo, di quello che accade, arrivano sempre tardi nella comprensione e nella descrizione di fenomeni che pure riguardano migliaia e migliaia di persone. Che “piccola” cosa chiedere che sia reso noto l’effettivo utilizzo dei finanziamenti stanziati nel 2007 e nel 2008 per i “comunicatori” di nuova generazione, che consentono ai soggetti con gravi patologie e con compromissione della facoltà di parlare, di interagire con il mondo esterno. Che “piccola” cosa rendere effettiva ed operativa l’approvazione della nuova versione dell’assistenza protesica del nuovo Nomenclatore, in modo che sia garantita la fornitura adeguata ad ogni persona con disabilità.

Che “piccola” cosa adottare le linee guida cui le Regioni si conformano nell’assicurare un’assistenza domiciliare adeguata per i soggetti malati di sclerosi laterale amiotrofica…

 

Cosa ancora più “piccola” apprendere che il ministero della Salute, rispondendo a una specifica interrogazione di Maria Antonietta, ha detto il falso: aveva assicurato che il Decreto sui nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) era già approdato in sede di Conferenza Stato-Regioni. Non è vero. Il vice-ministro Ferruccio Fazio il 12 novembre, in occasione dei lavori della Consulta per le malattie neuromuscolari ha infatti dichiarato: «Siamo molto vicini all’invio dei LEA alla Conferenza Stato-Regioni». Il Ministero, insomma, ha ammesso di non aver fatto nulla di quanto era sua competenza e dovere, e ha promesso di investire la Conferenza Stato-regioni nei prossimi giorni.

Piccola” cosa che il vice-ministro Fazio abbia ritenuto di accompagnare questa sua promessa con un’affermazione che si commenta da sola: assicurando che era questione di poche ore, al massimo martedì 17 novembre, ha liquidato l’iniziativa come una questione di perdita o no di peso, una dieta insomma. Siamo al 19 novembre e, ancora una volta, non si è fatto nulla. A questo punto, evidentemente l’iniziativa si “arricchisce” di un ulteriore obiettivo: ottenere che il Ministero della Salute faccia finalmente quello che da tempo doveva fare e che non ha trovato tempo e modo di espletare; e consenta così alla Conferenza Stato-Regione di procedere rapidamente.

 

Anche questa lotta è per il diritto alla vita, per la vita del diritto. Una ottima ragione in più, tra le tante, per iscriversi a Radicali italiani, aiutarsi e aiutarci a far quello che si deve, perché da troppo tempo non accade quello che può.


Valter Vecellio

(da Notizie radicali, 19 novembre 2009)


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