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Ezio Maifrč. Inferno andata e ritorno 
Francesca Ambrosini, giornalista del TG4, presenta a Tirano il suo documentario sulle “Vele” di Scampia
31 Ottobre 2009
 

Immagini crude, quelle girate dalla giornalista tiranese Francesca Ambrosini fra le mura delle “Vele”, uno fra i più grandi supermercati della droga d’Europa e del mondo. Storie forti di persone alla deriva che trovano rifugio ormai solo in ogni genere di sostanza stupefacente, di famiglie distrutte, di ragazze violentate, di spacciatori, di vedette e di ragazzi che invece vorrebbero cambiare le sorti del proprio quartiere. Questi e altri i contenuti di Inferno andata e ritorno, evento voluto da Il Tiranese senza Confini che andrà in scena venerdì 6 novembre 2009 alle ore 20:30 presso la sala della Banca Popolare di Sondrio a Tirano.



«Se vuoi avere un’idea di come potrebbe essere l’inferno dovresti provare a passeggiare fra le mura delle Vele a Scampia», queste le parole di Francesca Ambrosini, giornalista televisiva del TG 4, ad alcuni mesi di distanza dal suo viaggio a Napoli per realizzare un documentario su quello che è conosciuto come il più gran supermercato della droga d’Europa.

«Ero partita cosciente di cosa andavo a filmare ma non potevo immaginare quanto ho visto. Per la prima volta le porte delle Vele si aprivano con consenso all’obiettivo di una telecamera e al microfono di una giornalista. Avevo sempre desiderato di poter girare un servizio a Secondigliano, quartiere nord di Napoli, ma già al mio arrivo Nino Nicois, il mio cameramen in quest’avventura, mi chiede se veramente me la sento di entrare. Il mio è un “sì” convinto, ma ancora non sapevo a cosa stavo andando incontro!»

Quello che la giornalista tiranese ha visto e immortalato sulla pellicola però va oltre ogni possibile ed immaginabile scenario. Ovunque, all’interno e negli immediati paraggi delle “Vele”, un esperimento fallito d’architettura popolare degli anni Sessanta, la droga la fa da padrona. Le porte degli appartamenti sono sprangate e molte delle persone che vi abitano escono solo per fare la spesa. L’abusivismo ha trovato casa negli ultimi quattro edifici progettati da Franz di Salvo che ancora non sono stati rasi al suolo. Ma questo è il male minore di questa terra senza padroni – in realtà ci sono “loro” a comandare, ma nessuno vuole o può spiegare di più – sono le sostanze stupefacenti che comandano.

Dal micidiale crack all’eroina, dalle pasticche alla cocaina, dall’oppio al LSD, tutto si può trovare alle Vele e addirittura, secondo ciò che s’intende consumare, vien messo a disposizione uno spazio dove condividere questo sballo mortale con altre persone dipendenti dalla stessa sostanza. Qualcuno ormai frequenta il “supermercato” da oltre trent’anni, altri da poco. Qualcuno si è già piegato al suo destino mentre altri vorrebbero fuggire. Le storie si rincorrono ma nessuna si conclude col lieto fine.

Nessuna o quasi. L’unica persona che ha saputo reagire e parlare apertamente è un parroco guanelliano: don Aniello. Nel suo oratorio offre un’alternativa e le sue parole verso il degrado del quartiere le Vele sono pesanti, tanto che le minacce non sono tardate a giungergli. Laddove neppure la Polizia ha il coraggio di entrare un prete sta cercando di cambiare un destino che sembra già scritto.

Questi e molti altri i contenuti del documentario girato da Francesca Ambrosini a Scampia e che lei stessa presenterà venerdì 6 novembre 2009 con inizio dalle ore 20:30 presso la sala della Banca Popolare di Sondrio a Tirano. Sul palco con lei anche il giornalista Antonio Platz che, al termine della proiezione, animerà la discussione lasciando piena libertà al pubblico d’intervenire. L’evento è stato organizzato da Il Tiranese senza Confini, il giornale di Tirano.


Ezio Maifrè


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