Arte e dintorni
Guido Pecci, anno(t)tando.
Grande Eros
Grande Eros 
03 Maggio 2006
 
 
Disegni, dipinti eseguiti ad olio, bitume, tempera su carta, oltre che su tavola e su tela (anche di grandi dimensioni), e sculture in terracotta, poste all’interno di box in plexiglass e disposte in sequenza sulla parete, sono realizzazioni proposte in mostra da un giovane artista che sa sedurre con immediatezza espressiva e le cui immagini interagiscono con il codice sonoro, grazie alla diffusione di “Attese”, una composizione di suoni ed elaborazioni elettroacustiche creata appositamente per l’esposizione da Massimiliano Cerroni.
 
 
La Fondazione Peano, dal 26 maggio al 10 giugno, presenta gli ultimi risultati della ricerca artistica di Guido Pecci, pittore e incisore nato ad Alatri (FR) nel 1975, incentrati su un ciclo di opere eseguite tra il 2004 e il 2006. Scrive Enrico Perotto nel catalogo della mostra edito da Morgana Edizioni: «Da uno spirito visionario, che si ritrova anche nelle illuminanti scritture poetiche dell’artista, in cui si condensano i risvolti psicologici delle vicende umane figurate con segni e colori. Le immagini costruite appaiono come pagine slabbrate di un diario intimo, riempite di forme evanescenti, erose da graffi, attraversate da sgocciolamenti, macchie e schizzi di colore, segnate da ombre profonde, da tonalità timbriche cupe, se non proprio drammatiche, dal sapore di antichi graffiti romani o pompeiani, prim’ancora che di graffiti contemporanei metropolitani, in cui si incunea o trapela un misterioso impasto di eros sublimato e di narrazione da pulp fiction, impaginato in sequenze pittoriche di forte impatto emotivo, dense di richiami alla grafica fumettistica e alla cultura delle immagini popolari, non lontane da quelle combinate in 'linguaggio magico' da Gastone Novelli o dalla scrittura in movimento che diventa pittura di Cy Twombly». Per Loredana Rea, Pecci ha dato vita a «immagini totalmente immerse nel tessuto del colore e imbrigliate in una rete di segni, che le circondano, le assediano, le braccano fino quasi a soffocarle, per poi lasciarle libere di mostrarsi nella loro incontenibile flagranza e riacquistare un peso gravitazionale e un senso che sembravano aver perduto o, forse, non aver mai posseduto». E secondo Franca Zoccoli, il fare pittura di Guido «diventa elaborazione di memorie-reperti, personali o sottratti alla storia; diventa composizione di frammenti, dato che solo in piccole schegge la realtà è ormai percepita».
 
 
Note biografiche: Guido Pecci è nato ad Alatri (Fr) il 20 febbraio 1975. Si è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Principali mostre personali: 2000 - “Del corpo e dialtre cose s-parse”, salone di rappresentanza Unione Industriale, Frosinone (a cura di M. Bussagli); 2004 - “Landscape poems”, Centro di Documentazione Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro, Roma (a cura L. Rea. Testi critici di M. Bussagli, G. Fontana); 2005 - “La casa di Giulia”, galleria Studio Arte Fuori Centro, Roma (a cura di L. Rea); 2006 - “Anno(t)tando” Fondazione Peano, Cuneo (a cura di E. Perotto, L. Rea, F. Zoccoli).
Principali mostre collettive: 2001 “Nel segno dell’Incisione. Opera grafica dell’Accademia di Belle Arti di Roma”, esposizione itinerante con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri: Roma, Madrid, Cuenca, Lisbona, Città del Messico (a cura di A. Passa, G. Simongini); “Seconda Triennale di Grafica Città di Brescia”, Palazzo Bonoris, Brescia (a cura di M. Corradini); 2003 - “TerzaBiennale del Libro d’Artista Città di Cassino”, Biblioteca Comunale, Cassino (Fr) (a cura di I. D’Agostino, M. De Candia, T. Pollidori, L. Rea); 2005 - “L’Arte e il Torchio. Incisione italiana under 35”, Museo Civico - Ala Ponzone, Cremona; Istituto Italiano di Cultura, Cracovia (a cura di V. Elvieri, D. Formaggio, L.Gensini); “XIIéme Biennale Internationale de la Gravure et des NouvellesImages de Sarcelles - Val de France”, Ecole Municipale d’Arts Plastiques, Sarcelles (a cura di J. P. Provost); “Terza Rassegna Europea 'Il Libro d’Artista'. Cartacanta 2006”, 5° Salone del Libro e dell’Editoria, Civitanova Marche (a cura di E. Del Bianco, R. Quintini); “Septième Mondial de l’Estampe et de la Gravure Originale - Triennale de Chamalières” AMAC, Chamalières - Auvergne - France (a cura di Slobo).
Sorta nel 1993, la Fondazione Peano si propone di promuovere la scultura e l’inserimento dell’arte nell’ambiente naturale. Nel 1999 è stata inaugurata la sede definitiva che consiste in un giardino museale ed una sala mostre, il tutto fruibile attraverso un percorso d’arte in cui sono esposte permanentemente più di cinquanta sculture di diversi autori. L’attività principale è l’organizzazione del Concorso Internazionale “Scultura da vivere” giunto ormai, nel 2006, alla 10ª edizione; quest’anno il tema è libero. Ogni anno, la scultura prima classificata viene realizzata con il finanziamento della fondazione ed installata in spazi verdi della città di Cuneo. I passati temi sono stati: Il Cigno, L’Albero, L’Acqua, La Terra, La Bellezza, Reale/Virtuale, La Gioia, Lo Stupore, Olimpia.
FONDAZIONE PEANO
Corso Francia, 47 - Cuneo
Tel. e Fax 0171.603649
 
 
Anno(t)tando, la mostra personale di Guido Pecci presso la Fondazione Peano di Cuneo, è corredata da un catalogo a colori edito da Morgana Edizioni di Firenze.
All’interno, le riproduzioni fotografiche delle opere, i testi critici di Enrico Perotto (Direttore artistico Fondazione Peano), Loredana Rea, Franca Zoccoli nonché un intervento poetico di Giovanni Fontana.

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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276