Non è che se la Corte Costituzionale fa una sentenza Giusta come quella di oggi – e come altre nel settore dei diritti civili – ciò le consente di ricostruirsi una integrità che non ha.
La Corte continua da decenni a giocare la partita della politica in modo che a volte lascia il sospetto di essere volutamente provocatorio, schierandosi con una o l’altra parte della mafiosità partitocratica.
Con sentenze che poco hanno a che fare con le norme e i dettati costituzionali – ha impedito al popolo italiano di votare SÌ o NO sul Concordato, sui reati d’opinione, sui tribunali militari, sulla smilitarizzazione della Guardia di Finanza (1977); sui reati d’opinione e associazione, sulla caccia, sulla legalizzazione delle non droghe, smilitarizzazione Guardia Finanza, localizzazione centrali nucleari (1980); di nuovo sulla caccia e sul sistema d’elezione del CSM (1986); sulla legge elettorale del Senato e su quella dei Comuni (1990); sulla pubblicità RAI – TV, sulla Tesoreria Unica, sul sostituto d’imposta, sul Servizio Sanitario Nazionale, sulla cassa integrazione straordinaria, si nuovo sulla legge Elettorale Camera e su quella del Senato (1994); ancora sulla Legge elettorale di Camera e Senato, sulla Legalizzazione delle droghe leggere, sul sistema elettorale del CSM, sulla smilitarizzazione della Guardia Finanza, sulla Responsabilità civile dei Magistrati (riproposto dopo il tradimento del referendum Tortora vinto nel 1987), sull’aborto di Stato, sulla limitazione della pubblicità nella RAI - TV, sulla ritenuta d’acconto, sul Servizio Sanitario Nazionale, sulla scuola elementare, sul Pubblico Registro Automobilistico (1995); sul Collocamento al lavoro, sul lavoro a Tempo determinato, sul Part time, sul Lavoro a domicilio, sul Sostituto d'imposta, sulla Smilitarizzazione della guardia di Finanza, sulle Pensioni di anzianità, sul Servizio sanitario nazionale, sul Monopolio Inail, sulla Responsabilità civile dei magistrati, sulla Carcerazione preventiva, sui Termini ordinatori e perentori, sui Patronati sindacali (1999); sulla fecondazione assistita (referendum totalmente abrogativo) (2004).
Insomma, la Corte Costituzionale ha impedito all’Italia e agli italiani di percorrere fino in fondo, come stava per accadere, il cammino della sua modernizzazione e del suo allineamento con i Paesi che quel percorso avevano da tempo intrapreso con grandi vantaggi civili, sociali e democratici.
On. Rita Bernardini
membro della Commissione Giustizia della Camera dei deputati
Fonte: Radicali.it, 07/101/2009