Dio abita in tutti coloro che hanno una retta vita, anche se non hanno la fede.
Domenica 13 settembre, il Papa a Castegandolfo ha pronunciato queste parole: «Se uno ama il prossimo con cuore puro e generoso, vuol dire che conosce veramente Dio. Se invece uno dice di avere fede, ma non ama i fratelli, non è un vero credente. Dio non abita in lui. E poi ha citato alcune parole di san Giovanni Crisostomo: “Uno può anche avere una retta fede nel Padre e nel Figlio, così come nello Spirito Santo, ma se non ha una retta vita, la sua fede non gli servirà per la salvezza”».
Bisogna riconoscere che il discorso è giusto e bello. Però, a ben riflettere, esso riguarda solo una parte dell'umanità. Si rivolge a coloro che hanno la fede (cristiana), i quali possono salvarsi secondo se amano o non amano i fratelli. Così ho pensato ad un breve discorso non in sostituzione di quello del Pontefice ovviamente (non mi permetterei mai), ma in aggiunta, sì da estenderlo anche a coloro che, poverini, la fede non l'hanno per niente. Che fine faranno? Basta qualche ritocco alle parole stesse del Papa e di san Crisostomo, per saperlo.
Ecco: «Se uno ama il prossimo con cuore puro e generoso, vuol dire che conosce veramente Dio, anche se non lo sa. Se uno dice di non avere fede, ma ama i fratelli, Dio abita lo stesso in lui. Uno può anche non avere fede nel Padre e nel Figlio, così come nello Spirito Santo, ma se ha una retta vita, ugualmente avrà la salvezza».
Elisa Merlo