Telluserra
Maria Lanciotti: Offerta speciale: ammazzi due e paghi per uno
07 Settembre 2009
 

– Ho ucciso mio fratello, si chiamava Caino.

– Caino… Caino… ma lei, da dove viene?

– Piuccheperfetto. Chiedo clemenza, io mi sono difeso…

– Ma lei parla del Caino della Genesi?

– Non so,  sono solo un povero pastore di pecore…

– Senta, signor… il signor?

– Abele, vostro onore.

– Senta, signor Abele, lei è pregato di non importunare la gente che lavora, di non riesumare storie morte e sepolte.

–Volevo solo che la verità si sapesse: Caino voleva uccidere me, ma io ho fatto prima di lui.

– Rifletta signor Abele sull’asserzione blasfema: lo dice la Bibbia – parola di Dio – che Abele morì per mano del fratello cattivo.

– Vostro onore, questo non è giusto. Io sono qui davanti a questa corte  per scagionare il mio fratello lavorator de la terra, che è vero, sì, mi disse andiamo a’ campi

– Embè?

– Sa, Caino offrì i suoi frutti ma il Signore…

– Si spieghi, quale signore?

– …ma il Signore Iddio riguardò agnellini e grasso di pecora e Caino…

– E Caino?

– Sa come succede tra fratelli, no? Uno è geloso dell’altro, ma mica per cattiveria…

– Concluda per favore, siamo in chiusura.

– Beh, come le dicevo, Caino disse andiamo a’ campi e una volta arrivati si levò contro di me per uccidermi.

– Ma se lei è qui vivo e vegeto!

– Beh, come le dicevo all’inizio, io mi sono difeso. E quando il Signore mi chiese: Ov’è Caino, tuo fratello? io risposi: non so; son io guardiano del mio fratello?

– Oh beh, senta lei: ma che si va inventando?  Che storie va rimescolando?

– Le sto dicendo la verità, tutta la verità, solo la verità. Sono pronto a giurarlo sulla Bibbia: sono un fratricida.

– E da me cosa vuole?

– Intendo pagare il mio debito con la Giustizia, la prego di processarmi.

– Ma qui non risulta nulla a suo carico, caro lei, e nessuno l’ha citato.

– Insisto, voglio pagare il mio debito.

– Tempo scaduto, signor mio, guardi l’ora: mezzogiorno in punto. Ora si va tutti a mangiare.

– A chi altro posso rivolgermi per dichiarare il mio crimine e riabilitare la memoria di mio fratello?

– Mah… provi – che so –  al Sant’Uffizio…

– Grazie vostro onore. Non conosco Ente né ubicazione, mi dia la prego almeno un indizio…

– Radiotassisamarcanda, cerchi alle pagine gialle, offra una lauta mancia e, una volta arrivato a destinazione – questo è il mio consiglio – confessi al primo giro di vite.

– Ma io intendo dichiarare spontaneamente il mio delitto: perché dovrebbero torturarmi?

– Eh, signor Abele, si vede che lei  non è di questi posti…

– Non comprendo ma mi adeguo: nego tutto, vostro onore; mio fratello Caino gode ottima salute e andiamo come sempre perfettamente d’accordo. Arrivederci e grazie.

– Aspetti, aspetti solo un momento: sente la sirena dell’ambulanza? Ora la vengono a prendere e la portano in un posto molto igienico dove le faranno dimenticare tutta questa brutta storia… non abbia timore:  solo qualche piccola scossetta elettrica al cervello e…

– Ma lei è pazzo: cosa dovrei dimenticare, la verità?

– Ahi ahi, lei mi ha dato del pazzo? E io l’accuso di oltraggio alla corte! Ci vediamo quando esce dalla clinica psichiatrica, caro il mio Abele, e giuro che  gliela faccio pagare cara.

– Già che ci siamo, quasi quasi l’ammazzo. Tanto, con questo tipo di giustizia, può darsi che mi fanno lo sconto: ammazzi due e paghi per uno.

– Cosa dice?

– Nulla, nulla, stia pure tranquillo.

   

 

Maria Lanciotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276