Prodotti e confezioni [08-20]
Paola Mara De Maestri. Ospite a Malta dall’Associazione Poeti Maltesi
28 Agosto 2009
 

Un’esperienza che non scorderò quella vissuta a Malta, grazie alla calorosa accoglienza ed ospitalità riservata a me e a mio marito dagli amici Poeti Maltesi. Sono entrata in contatto con l’associazione qualche anno fa tramite Therese Pace, una poetessa maltese che mi ha presentato il responsabile dei rapporti con l’estero Emmanuel Attard – Cassar e man mano ho conosciuto ed approfondito la conoscenza anche con gli altri artisti. Lo scorso anno con il Laboratorio Poetico del Circolo Culturale Morbegnese abbiamo realizzato una pubblicazione bilingue insieme, inserendo poeti italiani e maltesi. Ho già avuto modo di pubblicare sulla Bottega letteraria diversi autori di Malta tra i quali il Presidente Alfred Massa e il segretario Charles Magro e addirittura tra i maltesi c’è qualche abbonato a ‘l Gazetin. A luglio di quest’anno ho avuto anche l’onore di scrivere la prefazione della parte in italiano dell’ultima pubblicazione che a breve darà le stampe di Patrick Sammut, vice presidente dell’Associazione, poeta e insegnante di lingua maltese e italiana presso un Istituto Superiore dell’isola. È proprio Patrick che mi ha invitato come ospite d’eccezione alla serata di lettura del 21 agosto svoltasi presso il Centro Culturale Nazionale Talent Mosti, a Mosta (Malta).

Avevo infatti intenzione di trascorrere alcuni giorni di vacanza sull’isola, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico e sono riuscita ad unire il viaggio alla poesia. All’evento circa una ventina di poeti locali hanno letto componimenti in italiano e in maltese, quest’ultimi sintetizzati in italiano dal segretario Charles Magro. Ad allietare la serata con la sua musica c’era il più celebre cantautore folk maltese, Walter Micallef. Dopo l’amichevole presentazione del presidente e del segretario, Patrick Sammut ha sintetizzata la mia nota biografica e mi ha intervistato chiedendomi di parlare della Valtellina, delle tematiche e delle forme della mia poesia e in conclusione mi ha chiesto come riesco a conciliare il lavoro di insegnante con tutte le attività impegnative che svolgo. In risposta ho descritto la Valtellina dal punto di vista geografico e paesaggistico, in particolare sottolineando il mio attaccamento alle montagne, tra le fonti ispiratrici della mia poesia. Ho aggiunto che il lavoro di insegnante assorbe molto tempo e che portare avanti tutte le iniziative culturali e l’attività di giornalista mi costano molto impegno ed energie, però le soddisfazioni in termini di crescita personale attenuano la fatica.

È grazie questa mia continua ricerca che ha avuto modo di conoscere anche i Poeti Maltesi. Tra le poesie lette “Le mie montagne” tratta da Poeti, un premio dalle scuole, “Con gli occhi delle donne” e “Questo io” da Il pane del sorriso, pubblicazione edita da Giulio Perrone con la preziosa introduzione della nota scrittrice Donatella Bisutti. L’ultimo componimento declamato è stata una poesia dedicata a Malta (riportata qui sotto) e consegnata in pergamena al Presidente come omaggio. La serata si è conclusa con la consegna di una medaglia da parte dell’Associazione Poeti Maltesi, graditissimo riconoscimento e con lo scambio di pubblicazioni.

Ringrazio sentitamente gli amici di Malta, persone di grande cultura e umanità in grado di condividere ed apprezzare. Sono rimasta colpita anche dalla padronanza della lingua italiana dei poeti maltesi. A Malta fino al 1934 la seconda lingua parlata, dopo il maltese, era l’italiano. Mi sono sentita molto a mio agio, a dimostrazione di quanto la poesia possa unire. Un’esperienza breve ma intensa, che lascerà il segno.


Paola Mara De Maestri



Malta


Gemma di pietra e sale,

fulgida ciprea a sud

di questo nostro mare.

Mediterraneo,

terre che dividi

popoli che unisci

sotto il tuo costellato

ombrello di sole.

Di notte m’acquietano

le onde che si allungano,

si arricciano, si spezzano

nel gorgoglio sommesso

di piena estate.

Sulle rocce

schizzi di luna

adombrano figure

piegate dal vento.

Riparato dal mondo

il nuovo risveglio sull’altura,

tra i Neoliti,

vestali di un tempo

che ancora vive.


Paola Mara De Maestri

(agosto 2009)



Sulla spiaggia


Le barche da vela ancoreggiate

a riposo

come ferri da stiro su velluto celeste;

i galleggianti bottoni colorati

che legano la sinistra della baia

alla parte destra;

i bagnanti vivaci lilliputtiani

che si muovono liberi

sulla tela viva acquosa;

il parco da giochi

una creatura preistorica

che timidamente sporge la testa

per brevi istanti;

e la costa accerchiante

due braccia materne

in questo pomeriggio caldo estivo.

Alle spalle le capanne, gli ombrelloni,

le tende, le bandiere e i gazebo

piccoli giocattoli posti casualmente

dalla mano invisibile

di un bambino gigante...


Più tardi la sera

mentre la folla si ritira

e la marea avanza lentamente

una brezza accarezza quelli rimasti

che sfiniti si sdraiano

su tele multicolorate

e la voce insistente dell’onda

che gioca leggera con la sabbia

richiama, sempre con più forza,

alla meditazione.


Patrick Sammut

(Malta, 23/08/2009)



Rosa

Abitò nel piano sotto il nostro.


Una donna allegra, estroverta, solare.

Portava tanti braccialetti d’oro,

che tintillavano nei suoi gesti per esprimersi.

A sessant’anni scaduti arricciava i capelli

e li tingeva biondi

per combinarli alla sua carnagione rosea.

Aveva sette figli, un marito e un cane.

Canatava con l’apparecchio della filodiffusione

le canzoni dei Beatles, dei Bee Gees, di Celentano e mille altre.


Rosa abitò nel piano sotto il nostro

e dava colore ai nostri anni d’infanzia e di gioventù.


Rosa abitò nel terzo piano

ma una volta salì al quarto.


Bussò sulla nostra porta mezz’aperta

e chiamò con voce bassa mia madre.

Aveva sentito come tutto il vicinato

che mio fratello non stava bene

e richiedeva di essere trasportato in un ospedale a Londra.

Era salita al nostro appartamento

per esprimere tutto il suo dispiacere

per la malattia di Michele, così giovane … così giovane.

Mia madre gli fece un tè

e Rosa gli rivelò di avere una malattia terminale.

Non mostrava poi troppo dispiacere per lo stato suo.

Io posso morire, i miei figli sono grandi

ma Michele poverino è così giovane … così giovane.

Pregherò per Lui così l’intervento a Londra gli riuscirà”.

Ringraziò mia madre per il tè e scese le scale

per rifugiarsi nel suo piccolo appartamento nel terzo piano.


Rosa che abitò al terzo piano

solo un piano sotto il nostro

così apparentemente spensierata

era così sensibile e generosa.


Nei mesi successivi Rosa ci lasciò

e Michele ritornò da Londra guarito

tranne per una leggera disabilità.


Ormai trent’anni son passati.

Michele è sposato con un figlio grande.

Forse un giorno diventerà nonno

come desiderava con sincero affetto

la benevola ed amata Rosa.


Emmanuel Attard Cassar

(Malta, 17/08/2009)



Il mio giardino


Il mio giardino

è un posto divino

è pieno di fiori

di tutti i colori.

Dal bianco al rosso.

Ed io non posso

non ammirare

ed anche amare

la grande natura.

Son sempre sicura

che quest’aria pura,

la forza mi dà.

Il giorno che viene

l a notte che va.

Durante la vita

finché sia finita,

mi piace star qua.

Ammiro la scena

da sempre serena.

Le foglie ballando

così sussurrando.

Mi sembrano dire

senza mai finire,

Ti amo Maria

dell’anima mia”.


Maria Grazia Caruana

(Malta, 20/08/2009)


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