Carcere Sollicciano. Grande senso di responsabilità della comunità penitenziaria. Lo scandalo della carenza di organico
20 Agosto 2009
 

Nei giorni scorsi al carcere fiorentino di Sollicciano centinaia di detenuti hanno manifestato contro il sovraffollamento e le diffuse carenze dei servizi. Stamane 20 agosto con Massimo Lensi (consigliere provinciale fiorentino Pdl) e Valentina Piattelli (presidente Associazione radicale Andrea Tamburi) siamo entrati per una visita ispettiva e abbiamo incontrato e parlato con detenuti, agenti e direttore.

Diamo atto del grande senso di responsabilità della comunità penitenziaria per cercare di risolvere e mantenere la situazione sotto controllo, senza denunce e senza trasferimenti. Un atto di fiducia da parte dell'amministrazione penitenziaria.

La protesta dei detenuti è concordata con agenti e direzione nelle forme: battitura delle scodelle sulle sbarre per un'ora e senza appiccare fuochi. Una contestazione civile che, nonostante alcuni casi isolati, è in corso una verifica sulla tenuta.

Protesta con cui i detenuti chiedono il rispetto di diritti già dovuti da una buona e corretta amministrazione dell'istituto: igiene personale e delle celle, accesso al campo sportivo e alla palestra, quantità e qualità del cibo.

Le condizioni strutturali dell'istituto sono invece quelle che più preoccupano e su cui non si vedono soluzioni. Il piano del ministro della Giustizia, Angiolino Alfano (foto), prevede 200 posti in più fra tre anni, mentre oggi a fronte di una capienza di poco più di 400, l'istituto sfiora i mille detenuti; dei 600 agenti penitenziari in organico solo 190 sono effettivamente in servizio, mentre gli altri sono distaccati (o imboscati) in altri istituti, al ministero o fare la scorta a qualche esponente di governo. Su questo scandalo sarebbe bene si pronunciassero il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e il suo direttore Franco Ionta (foto), il ministro della Giustizia e quello dell'Interno, avviando una “rivoluzione” che risolva subito il problema della carenza di organico.

Intanto il nuovo reato di clandestinità per gli immigrati, sta producendo i primi frutti: entrano a Sollicciano in 6-7 alla volta e non si sa come e quando usciranno.


Donatella Poretti


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276