Nei giorni scorsi al carcere fiorentino di Sollicciano centinaia di detenuti hanno manifestato contro il sovraffollamento e le diffuse carenze dei servizi. Stamane 20 agosto con Massimo Lensi (consigliere provinciale fiorentino Pdl) e Valentina Piattelli (presidente Associazione radicale Andrea Tamburi) siamo entrati per una visita ispettiva e abbiamo incontrato e parlato con detenuti, agenti e direttore.
Diamo atto del grande senso di responsabilità della comunità penitenziaria per cercare di risolvere e mantenere la situazione sotto controllo, senza denunce e senza trasferimenti. Un atto di fiducia da parte dell'amministrazione penitenziaria.
La protesta dei detenuti è concordata con agenti e direzione nelle forme: battitura delle scodelle sulle sbarre per un'ora e senza appiccare fuochi. Una contestazione civile che, nonostante alcuni casi isolati, è in corso una verifica sulla tenuta.
Protesta con cui i detenuti chiedono il rispetto di diritti già dovuti da una buona e corretta amministrazione dell'istituto: igiene personale e delle celle, accesso al campo sportivo e alla palestra, quantità e qualità del cibo.
Le condizioni strutturali dell'istituto sono invece quelle che più preoccupano e su cui non si vedono soluzioni. Il piano del ministro della Giustizia, Angiolino Alfano (foto), prevede 200 posti in più fra tre anni, mentre oggi a fronte di una capienza di poco più di 400, l'istituto sfiora i mille detenuti; dei 600 agenti penitenziari in organico solo 190 sono effettivamente in servizio, mentre gli altri sono distaccati (o imboscati) in altri istituti, al ministero o fare la scorta a qualche esponente di governo. Su questo scandalo sarebbe bene si pronunciassero il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e il suo direttore Franco Ionta (foto), il ministro della Giustizia e quello dell'Interno, avviando una “rivoluzione” che risolva subito il problema della carenza di organico.
Intanto il nuovo reato di clandestinità per gli immigrati, sta producendo i primi frutti: entrano a Sollicciano in 6-7 alla volta e non si sa come e quando usciranno.
Donatella Poretti