Oblò africano
Moonisa: E…, in Nigeria, è caccia alle streghe 
(La macellazione dei disgraziati ‘legalmente’ perpetrata)
30 Luglio 2009
 

30 luglio 2009 – Ciò che temevo (e che ventilavo nel precedente articolo) è accaduto e continua ad accadere. La vera mattanza, quella senza limiti e senza confini si è estesa e insanguina la nazione (e non solo). Alcuni estremisti di nazioni vicine hanno varcato i confini e cercato di dare aiuto ai loro fratelli islamici ormai inseguiti come belve ferite. I militari li hanno ‘arrestati’ (termine alquanto riduttivo, per un luogo ove la giustizia sommaria è divenuta la regola). È molto che pavento i tentacoli di alkaeda, perché in Nigeria troverebbero humus fertilissimo per le loro speculazioni ad ampio respiro (e ho molta paura che ci sia un’avvisaglia dei miei timori nella cattura di quegli ‘stranieri’).

Lo spirito che anima i militari, in assetto di guerra, non è catturare i rivoltosi, ma stanarli e falciarli, a decine, a centinaia e a migliaia, ove possibile. La carneficina che si sta verificando è senza proporzioni (anche se la calma apparente è come una cortina invalicabile). Gl’Integralisti islamici (i giovinastri ‘programmati’ nell’apposita ‘fucina’-scuola islamica) sono gruppuscoli sparsi un po’ ovunque e armati di fionde, machete, coltelli e frecce. Sono braccati e pericolosi come tigri sanguinanti. Ce l’hanno, ormai, con i fratelli mussulmani moderati quanto con i Cristiani e con i militari. Tutti sono in pericolo dappertutto e cercano rifugio nelle caserme varie e dove possono. I parenti che sono negli Stati ‘sicuri’ (?) telefonano freneticamente, per avere notizie dei consanguinei sparsi e in fuga continua. Tutti scappano dalla mattanza (non importa di quale mano). I militari avanzano, con la loro macchina da guerra, e radono al suolo i covi degli Integralisti e le moschee annesse.

La caccia alle streghe è diventata terribile e viene perseguita dalla terra e dal cielo (da dove gli elicotteri distinguono le folle in fuga e le bombardano…). Si salvi chi può (e Dio aiuti i poveri disgraziati sparpagliati, di qualunque religione e di qualunque fazione, perché non esistono ‘contrassegni’ riconoscibili da lontano e le armi micidiali dei militari non vanno tanto per il sottile).

Il presidente aveva lanciato un appello, alla TV, chiamando la nazione al buonsenso e alla pace. Pareva parlare con il cuore in mano e il succo era, approssimativamente, il seguente: ci sono problemi impellenti e gravi, in varie aree della nazione; abbiamo decisioni urgenti nel Sud e altre nel Nord; stiamo cercando di fare quanto è possibile, per riportare la pace e per dare alle varie contese la giusta soluzione. Perché, in nome del cielo, non possiamo fare il passo avanti che ci serve verso la democrazia? Mando i miei uomini nella zona colpita e chiedo loro di comportarsi con discernimento e saggezza, per una soluzione il più possibile pacifica e giusta.

Ciò che sta accadendo è l’esatto contrario di quanto il presidente aveva chiesto ai militari. L’esercito si giustifica con gli attacchi ricevuti dagli Integralisti fanatici. Una delle ‘giustificazioni’ è che gli estremisti hanno ucciso in Potiskum “almeno” 5 persone, tra cui 3 militari, e che ‘giustamente’ i militari hanno ucciso 33 estremisti (questa cifra alquanto ballerina, che altre fonti portano a 43, va, secondo me, addizionata di parecchie centinaia). Nessuno, in effetti, sa che cosa i militari stiano combinando, perché non ci sono testimoni oculari che possano riferire, fotografare, filmare, mostrare al mondo ciò che accade. Il Daily Trust ha inviato nel Borno State il suo reporter: è stato incarcerato, dai militari, in Maiduguri. L’accusa non è stata formulata, ma sicuramente lo credono legato agli estremisti, perché, ha fatto bene il suo lavoro di giornalista: tempo fa aveva fatto un servizio sulla setta e, quando questa mattanza è cominciata, ha intervistato il leader degli estremisti, Muhammed Yusuf. La follia subdola e meschina non ha davvero limiti e acceca in modo eclatante chi ha le mani tutt’altro che pulite (e che dice baggianate e trama magari minacce di morte, pur di impedire che un buon giornalista faccia il suo lavoro e tolga il paravento alle stragi spaventose che farebbero inorridire il mondo e darebbero la giusta faccia alle mostruosità commesse). Si teme per la vita del giornalista (Ahmed Sulkida). Il management of Media Trust Limited è sbalordito (anche perché si è sentito rispondere ufficialmente che la polizia detiene il giornalista per ‘salvarlo’ dagli Estremisti, che lo avrebbero preso di mira, e ‘tra le righe’ che lo sospettano di essere un ‘simpatizzante’ della setta integralista). Il buonsenso, se mai ha abitato certe dimensioni, le ha totalmente disertate, al momento, per cedere il passo al nonsense. Nessuno è al sicuro da nessuno, al momento, perché i militari paiono invasati: sono giunti al punto di afferrare qualunque cittadino per bene e giustiziarlo soltanto perché porta la barba lunga (i. e.: Mussulmani in divisa uccidono i Mussulmani di riguardo cui da sempre hanno portato devoto rispetto). Il sospetto più meschino e insensato domina ormai e guida la mano armata e persino i carri armati.

Vero è che gli Estremisti sono fanatici senza il barlume del discernimento e della ragione, ma vero è anche che una nazione non può definirsi tale se non ha legge e se trasforma la strada in mattatoio a cielo aperto e villaggi e città in luoghi di terrore. I militari hanno liberato 180 bambini e donne, rinchiusi (non torturati o uccisi) dagli Estremisti da qualche parte e hanno fatto bene, ma ciò non li autorizza alla caccia alle streghe e all’operazione di ‘pulizia’ capillare che prevede l’uccisione sommaria di un numero impressionante di gente (di qualsiasi provenienza o idee).

Una nazione che tale voglia essere chiamata deve avere leggi e regole da rispettare e deve avere carceri in cui rinchiudere regolarmente (e al sicuro) gli accusati di qualsiasi crimine (da giudicare con regolari processi e punire con regolari pene comminate dalla legge e non da chiunque abbia un’arma in mano).

La situazione attuale non permette la libertà di parola né quella d’informazione; mutila il giornalismo (costringendolo a dire e non dire/ vedere senza vedere/ mitigare i toni/ far intravedere il minimo dei disastri giganteschi/ sottostare al controllo della longa mano del potere). Mi domando dove stia il potere, in effetti, perché ciò che si vede e si sente è pura contraddizione e paradosso quotidiano.

La Nigeria deve smetterla di permettere stragi ‘legali’, se vuole venir fuori dal tunnel che appare senza speranza. Non è possibile che tutte le volte si scopra l’acqua fresca e si pensi di ‘risolvere’ i problemi eliminandone la causa (anche quando la causa ha gambe-braccia-occhi-bocca e mente ed è formata da folle umane)!!! Nessun governo può credere di risolvere ‘i problemi’ eliminando fisicamente la gente che li causa, specialmente quando si tratta di maree di gente. Nessuna nazione può essere ritenuta civile, se può credere di governare il suo popolo facendolo sparire dalla faccia della terra. E… questo è ciò che accade qui! Ogni disagio, ogni dissenso, ogni violenza porta ad altra violenza (milluplicata). Ogni problema viene risolto con le uccisioni brutali e senza freno: ma così non si fa un solo passo avanti rispetto ai villaggi di tribù diverse che si sterminavano a vicenda e magari si mangiavano pure!

È tempo di svegliarsi da queste ubriacature di violenza. È tempo di rinsavire e di smetterla di macellare esseri umani!

Qualcuno faccia qualcosa, per favore.

 

I FATTI

-Il leader islamico radicale (Malam Muhammed Yusuf) dei Boko Haram Followers è fuggito da Maiduguri. Ha mandato al macello i poveri giovani che ha indottrinato e programmato nella sua scuola e si è messo bene al sicuro, per non rischiare la sua incolumità fisica (di quella dei suoi seguaci non può importargli di meno…). Bell’esempio di religione! Bell’esempio di coerenza e di solidarietà! Bell’esempio di civiltà! Bell’esempio di ‘paterna’ guida! Bell’esempio di ‘uomo religioso’!

Il risultato è che i suoi poveri robot umani (che se lo Stato se ne fosse preso cura, sarebbero giovani brillanti, istruiti e produttivi) sono braccati e sterminati, con lucida determinazione, a decine e a centinaia, se non a migliaia, come conigli da macellare e da trasformare in carogne inutili a tutti gli effetti.

- Le security agencies hanno bombardato la casa del leader (con moschea annessa) per 24 ore (che spreco insulso di forze e di munizioni!). Cento persone (almeno questo è il numero ufficiale) sono state arrostite vive nel compound Ibn Thaimiya, che era il covo di Malam Muhammed Yusuf.

- Le forze congiunte di esercito e polizia hanno lanciato la rappresaglia, nel Mamudo village, in Yobe State, e hanno ucciso molte decine di rivoltosi.

- Kano ha demolito casa e moschea dei Fondamentalisti.

- Tutti sono sul piede di guerra e radono al suolo le sedi degli Integralisti (è accaduto anche a Kaduna).

- Un clima di terrore si è instaurato in vari Stati della nazione (e negli altri Stati le notizie arrivano filtrate e pilotate).

- Gli ‘eserciti’ di Allah (cenciosi, disorganizzati, male armati, inseguiti, massacrati) vogliono ormai colpire tutti i fratelli mussulmani che non sono al loro fianco quanto tutti i Cristiani e le Istituzioni… (sono soli contro il mondo e destinati a perire).

- I Mussulmani (militari) arrestano altri Mussulmani e li torturano (perché ‘rivelino’ segreti che la maggioranza di loro non possiede).

- Tutti gli Stati sono in allerta (dal Nord all’Adamawa e a Lagos).

 

CONCLUSIONE

Dove porta ciò che si sta facendo? Perché nessuno se lo domanda, in questa nazione impazzita? I Mussulmani che indossano una divisa stanno trucidando i fratelli della stessa religione, spesso, senza ragione, in nome di una violenza indiscriminata che ha contaminato le loro anime.

Gl’Integralisti si dovrebbero interrogare circa il loro estremismo; dovrebbero domandarsi dove porti loro, le loro famiglie, il loro Stato e la loro nazione e quali valori veri contenga, in fondo. Si sveglino: ma non vedono che i loro leader sono le persone più false, inaffidabili e crudeli che si possano immaginare?

Il loro amato ‘padre’ spirituale ha dimostrato di chi era padre, alla fine; di chi si sentiva padre; quali interessi gli stavano a cuore e in quale conto teneva i suoi ‘figli’ spirituali: ha programmato la violenza senza senso, ha mandato via la sua famiglia e l’ha nascosta ben lontano dal pericolo (sicuramente con le connivenze occidentali tanto demonizzate) e ha mandato a morire i poveri gonzi che aveva indottrinato. Non si è messo alla guida dei suoi fidi, non ha sguainato la spada lucente della giusta causa religiosa di cui aveva farneticato, non ha dimostrato che la ‘causa’ della lotta che aveva scatenato fosse giusta e sacra, non ha fronteggiato il pericolo insieme ai suoi ‘fidi’, non ha fatto loro scudo con il suo corpo, non ha garantito loro la sua guida illuminata nel momento della sventura, non si è immolato né per la causa-né per i suoi-né per Allah: se l’è data a gambe!

Non brilla neppure per aver reclutato i ‘soldati’ della sua guerra santa tra gli ex bambini randagi (gli Almajries). Lo cominciano a dire adesso, ne parla anche la stampa, che prima parlava di ‘seguaci’ della setta. Io lo dicevo da sempre. Ecco da dove vengono i disperati che vengono trucidati without a second thought!

Qualcuno fermi gli assassini degli Almajries! Qualcuno abbia pietà degli ultimi della scala sociale, per favore. I braccati, gl’inseguiti, i trucidati sono figli malversati di questa nazione snaturata. Sono figli traditi nella loro tenera infanzia. Sono figli uccisi più volte, senza rimorso e senza barlumi di pentimento. Sono figli sfortunati di questa terra inclemente (sorda al pianto dei bambini strappati ai loro villaggi, abbandonati nella polvere delle strade cittadine, cresciuti nella legge crudele della sopravvivenza- rifiutati dalla pietà del mondo in generale e… persino dalla morte); sono figli sottoposti alle tribolazioni più assurde dai genitori, dalle istituzioni, dalla società, dagli Stati locali, dallo Stato federale e dal pianeta terra altoghether.

Il mondo occidentale fa le campagne contro l’abbandono dei cani e si prodiga contro il maltrattamento degli animali (e fa bene). Nessuno fa campagne contro l’abbandono dei bambini, qui, nessuno versa una lacrima, quando un bambino dorme per strada-deperisce e si abbrutisce per strada- muore di fame per strada.

Nessuno muoverà un dito, ora, mentre i figli della strada (gli ex bambini cresciuti e indottrinati) vengono ‘semplicemente’ trucidati, that is cancellati come segni di gesso su lavagne di pietra… (?).


Moonisa da Abuja


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276