Diario di bordo
Telegrafico commento sulle elezioni in Valtellina e Valchiavenna di un candidato della Rosa nel Pugno
12 Aprile 2006
 

Il deludente risultato del Centrosinistra, a parte i DS con la presenza carimastica di Molteni, e l’inedita Rosa nel pugno, nelle elezioni valligiane avviene perché l’Unione non ha un programma innovativo per affrontare la “Questione nord” e cioè ricette per confrontarsi con la realtà sociale e culturale ed economica della Valtellina e più in generale di queste regioni. Stop.

In Valtellina e Valchiavenna molto ha influito negativamente la prassi “inciucista” nelle Comunità montane e Chiavenna ne è un esempio emblematico. Se vince la Destra essa deve governare, se vince la Sinistra idem. Anche per un solo voto. La maggioranza nella Cm della Valchiavenna è contronatura. Stop.

La parte debole della coalizione di Centrosinistra in Valchiavenna è rappresentata da politici cosiddetti di “sinistra” inciucisti come Guido Pasini della maggioranza di Prata Camportaccio e dalla Margherita con il suo principale candidato al Senato Enrico Dioli. I voti a questo partito sono stati pochi e lo zainetto del già “trombato” alle provinciali di anni fa, è rimasto vuoto. L’artefice della prassi accordo ad ogni costo nelle Cm dovrebbe rinunciare a questo disegno arterioso che porta al collasso dei voti. Curioso che tale statista possa poi andare per una legge elettorale “porcata” (Calderoli docet) nel Parlamento nonostante la sacca vuota. Stop.

La Rosa nel pugno ha pescato soprattutto fra i giovani ma avrebbe potuto fare di più se le due anime della “Rosa”, lo SDI e i Radicali, fossero più intrise fra loro cosa che al momento non è. Il soggetto politico deve ancora svilupparsi e darsi organizzativamente programmi e forme di aggregazione più agili e visibili. Alcuni suoi iscritti, dello SDI, devono rinunciare alla prassi dioliana perché altrimenti addio vocazione laica libertaria e socialista e la componente radicale deve perdere l’alterità esclusivamente minoritaria e di testimonianza cominciando a fare politica sugli eventi di ogni giorno, problemi paesani e di valle compresi. Soltanto a queste condizioni, a mio avviso, La Rosa nel pugno acquisterà visibilità in valle e credibilità e presenza radicata. Stop.


Claudio Di Scalzo


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