Nuovi narratori italiani
NNI 21. Gianluca Liguori
28 Luglio 2009
 

Ho scoperto uno scrittore vero, un ragazzo di ventisette anni che segue alla lettera la lezione di Bianciardi, scrive scavando nelle ferite della vita, verga nero su bianco sofferenze e frustrazioni, si mette in gioco e crede fino in fondo in ciò che sta facendo. Gianluca Liguori ha tante incertezze sul futuro, ma di una cosa è certo: deve fare lo scrittore, perché ogni giorno viene irretito dallo schermo del computer e si lascia trasportare dalla magia delle parole. Ho conosciuto Liguori come compagno di avventura de Il cagnolino ride, antologia edita da Tespi in omaggio a John Fante. Ecco, il suo racconto è il più fantiano di tutti, il migliore in senso assoluto, una storia che da sola vale il prezzo del libro. Mi sono subito procurato il suo primo romanzo: Dio è distratto. Sono a buon punto e - strano a dirsi, visto che ho quasi quarantanove anni, ma dicono che sia la magia della letteratura – scopro le mie stesse emozioni nelle frasi di un ragazzo che al tempo aveva ventidue anni. Adesso voglio leggere le sue poesie e scoprire questa vena bukowskiana, fantiana, ma a mio parere pure bianciardiana, in un ragazzo che deve assolutamente sfondare nel mondo letterario, perché scrive cose pesanti come macigni per essere confinato nella piccola editoria. Se penso che al Premio Strega hanno lottato testa a testa Scarpa e Scurati mi prende male. Leggete Liguori, invece di perdere tempo con le invenzioni del mercato editoriale. Leggete Liguori, che ama Frigidaire e Vincenzo Sparagna, miti dei miei tempi e monumenti universali della narrativa pulp italiana, mica guarda L’isola dei famosi e Il grande fratello

Vi lascio alla sua breve autopresentazione. (Gordiano Lupi)



CHI SONO

 

Mi chiamo Gianluca Liguori e sono nato a Battipaglia il 25 febbraio 1982. A diciotto anni, stanco della provincia, mi sono trasferito a Roma dove attualmente vivo, lavoro, ma soprattutto scrivo. Lo faccio da sempre, per necessità, per dovere, e per piacere. Ho esordito con il romanzo Dio è distratto (Nicola Pesce Editore, 2007). Nel 2008 la casa editrice Tespi ha pubblicato la mia raccolta di poesie giovanili Credo in un solo io e la riedizione rivisitata di Dio è distratto con prefazione di Pedro Adelante e postfazione di Vincenzo Sparagna.

Faccio parte di Scrittori Sommersi, con cui ho pubblicato il racconto “Incontro” nell’antologia 25 racconti emersi (Lulu, 2007). Qualcosa, racconti e poesie, sono pubblicate in rete. Nel dicembre 2008, con Simone Ghelli, ho fondato il collettivo Scrittori precari, che ha visto immediatamente l’entrata di Luca Piccolino, e da gennaio 2009 di Andrea Coffami e Angelo Zabaglio. A giugno poi è entrato a far parte del collettivo anche Alex Pietrogiacomi. Nel 2009 il mio racconto “Il cagnolino rise” apre l’antologia di Tespi in omaggio a John Fante, che vede, tra gli altri, i racconti di Vanni Santoni, Paolo Roversi, Dario Morgante e Maura Chiulli. Malitalia è il titolo del mio prossimo romanzo.

http://gianlucaliguori.wordpress.com:80/gianluca-liguori



Ti ricordi Frigidaire?


È da un po' che ho cominciato ad acquisire coscienza delle mie potenzialità e raggiunto la maturità adatta, adesso non mi resta che lavorare con ferma volontà, dedizione assoluta e costanza necessaria per far sì che venga fuori brillante e lucente il mio prossimo romanzo, già, perché il mio lavoro - sembrerà ai più assurdo - consiste nello scrivere. Non mi pagano, lo faccio perché mi è necessario, e poi mi piace, è la cosa che mi piace di più. Magari un giorno, chissà, potrebbe pure finire che riesca a vivere di sola scrittura, ma va bene anche così, non posso certo lamentarmi, mi diverto, vado in giro, conosco gente. Fin quando riesco a far vivere questa cosa qui, mi sentirò vivo, anche se poi mi tocca andare a lavorare, il sudore sulla fronte, il mal di schiena, sopporterò tutto, finché posso scrivere un nuovo racconto, progettare e poi scrivere un romanzo, andare a Milano per una presentazione, a Bologna per un reading, in Sardegna per una conferenza, in Umbria per un incontro.

L’incipit è necessario, è il primo approccio con il lettore, deve necessariamente invogliarlo a proseguire, incuriosirlo, affascinarlo, essergli amico o complice, rincuorarlo o farlo ridere. Ecco perché.

Scrivo ancora pochi racconti. Metti adesso, mi scrive Gordiano Lupi, uno che sono anni che si occupa di editoria, libri e scrittori, mi chiede un racconto per una sua rubrica, ma io non ho niente di valido o all’altezza delle sue aspettative da inviargli. L’archivio comincia a fare acqua, non resta quasi nulla di buono delle cose scritte sinora, le cose passabili me le hanno pubblicate già tutte, c’ho un paio di racconti forti, molto belli, ma mi sono stati commissionati rispettivamente per una rivista e per un’antologia, quindi fin quando non li respingono o pubblicano, sono momentaneamente bloccati. Un po’ mi dispiace, c’era il racconto che avevo scritto per l’antologia di cui sono veramente molto fiero, sono molto fiducioso nella sua pubblicazione, si tratta in effetti di un concorso: io e gli altri autori ospiti della rassegna letteraria in Sardegna, siamo stati invitati dall’organizzazione a scrivere un nostro testo per il concorso... poi magari quando uscirà lo dirò a Gordiano che si preoccuperà di informarvi. Quando Gordiano mi ha chiesto un racconto, gli ho risposto che gliene avrei scritto uno appositamente per lui durante questo week-end a Frigolandia. Cos’è Frigolandia?, mi ha chiesto lui. Io non gli ho risposto. Lo farò con questo racconto di modo che possiate scoprirlo anche voi.

Era venerdì. Oggi è domenica. Domani torno a Roma e glielo invio. Martedì parto per la Sardegna. Oggi è domenica. Sono a Frigolandia, Prima Repubblica Marinara di Montagna, Territorio Autonomo della Fantasia, Città immaginaria dell'Arte Maivista, Ashram socratico, Monastero eurotibetano, Accademia delle invenzioni e della musica, la patria di Frigidaire.

Ricordate Frigidaire, la storica rivista di Vincenzo Sparagna? Io non ero nemmeno nato, quando è uscito il primo numero, c’era mio zio che la leggeva, me ne parlava, quando poi ero al liceo me ne andavo a curiosare tra le vecchie scatole abbandonate, trovando tesori. Quando mio zio si è comprato la casa si è riportato tutto, libri, riviste e dischi in vinile. Vincenzo Sparagna l’ho conosciuto che avevo nemmeno venti anni. Lavoravo come cameriere in un locale di un suo amico, e un giorno me lo trovai di fronte in carne e ossa, per me era un mito, avevo visto le sue foto e conoscevo la sua prestigiosa firma, era una gioia immensa incontrarlo di persona. Veniva spesso, di pomeriggio, per cena o dopocena, quante belle serate. Io, ragazzino, bevevo vino e ascoltavo attento i discorsi dei grandi, troppo timido e insicuro per dire una sola parola, diventavo rosso quando mi si parlava.

Poi sono successe tante, veramente tante cose. Sono trascorsi dieci anni, dieci no, ma otto certamente. Io quello che faccio e che ho fatto lo potete trovare sulla rete, sono uno scrittore dell’era di internet, è anche lì che si gioca la partita.

Vincenzo invece se ne è venuto in Umbria e ha fondato Frigolandia. A proposito, ma lo sapevate che Frigidaire esce di nuovo in edicola? Lo trovate una volta al mese all’interno di Liberazione, per sapere quando collegatevi su frigolandia.eu oppure venite a Frigolandia e diventatene cittadini. Io ieri mi sono fatto il passaporto e sono diventato cittadino di Frigolandia. Quando sono arrivato qui, ieri, mi sono sentito addosso subito un senso di benessere e rilassamento, come se mi stessi scaricando della frenesia metropolitana, è vero pure che vengo da giorni pieni e intensi, ma qui è tutta un’altra vita. Siamo a luglio. A Roma, la costante di questo periodo è il sudore. Si suda ininterrottamente, la doccia è inutile, un'illusione, dopo poi è peggio. Qui invece c’è fresco, si sta bene, ieri sera addirittura avevo freddo, fortuna che mi ero portato una maglia a maniche lunghe.

Quando scrivo, a Roma, i rumori sono devastanti: auto, bus, clacson, urla, liti, ma li mortac...

Qui sono stato svegliato dal cinguettio degli uccelli, e adesso, fuori dalla finestra, c’è solo la natura, i grilli, i cani che giocano, la pineta fresca e le zone di sole. C’è tutto. La vita come era una volta. Tutto è a misura d’uomo. C’è la pace.

Sono arrivato ieri pomeriggio. Era il mio primo giorno di ferie e ho deciso di venire a trovare Vincenzo, erano due anni che non ci vedevamo. Ci scriviamo delle mail. Era da un bel po’ che volevo venire ma c’è sempre stato qualcosa che me l’ha impedito. Adesso sono qui, sto bene, sono contento. Scrivo, tranquillo, di questa pace interiore che ho ritrovato in questo posto magico.

Ieri sera è venuto a trovarci Andrea, un ragazzo di Foligno che ho conosciuto su myspace e che era venuto tempo fa a Roma per incontrarmi. Scrive delle belle poesie, il ragazzo secondo me promette bene, certo è ancora giovane, deve crescere, però. Vi farò sapere.

Era con la sua ragazza e con un amico. Una serata allegra e divertente. Tanto vino. Risate. Discorsi.

Ascoltare Sparagna è sempre un’esperienza unica, s’impara ogni volta un sacco di cose. È magnetico il suo parlare, la sua figura. È un intellettuale, di quelli rari. Possiamo vantarci nel mondo di personaggi di tale caratura. Ma l’Italia troppo spesso è sorda e irriconoscente verso i suoi cervelli eccelsi, l’Italia di oggi come l’Italia di ieri, è la stessa che ha ammazzato Pasolini all’idroscalo di Ostia quella maledetta notte del 2 novembre 1975.

Vecchi e nuovi fascismi. Quante volte dovrà risorgere questo paese martoriato. Mafie. Quante mostruose oscenità ancora tutte da chiarire. Berlusconi, ovvero il trionfo dell’osceno, dell'assurdo, dell'impensabile. La totale assenza del senso del decoro. L'inimmaginabile farsa. Non c’è un attimo da perdere, c’è un’Italia allo sfacelo da ricostruire. Per una vita migliore. Di tutti.

Gordiano, scusami, lo so che mi hai chiesto un racconto di una paginetta e forse mi sto dilungando un po’, ma sai com’è la scrittura, sono qui, in questo angolo di paradiso, scrivere è la cosa che in assoluto mi piace di più. Vorrei raccontare ancora della cena, gli spaghetti al tartufo, le costarelle (o costine, o spuntature, in ogni posto si chiamano in maniera differente) e le salsicce alla brace, il vino e tutti i meravigliosi discorsi di Sparagna. Ma magari sarà per un'altra volta. Ti consiglio quando hai qualche giorno di venire qui e diventare anche tu cittadino di Frigolandia. Si scrive bene qui, e Vincenzo è una persona speciale.


Gianluca Liguori

Frigolandia, 19/07/09


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