Carlo Forin: A cena con Dio
20 Luglio 2009
 

Cari amici di Tellusfolio,


ben trovati!

vi scrivo da via Leopardi 8, in Ceneda, la parrocchia a sud di Vittorio Veneto; ZEN E DA, ‘immagine della casa illuminata’ in sumero, la residenza degli antichi Veneti qui in zona.


La mia archeologia del linguaggio è diventata forse più matta, ma io sto proprio bene, e ringrazio chi ha chiesto di me, come Cipollini (-così mi ha scritto Claudio!-).

Il mio caso di amiloidosi è quasi chiuso, ad un anno dall’apertura (peso 95 ex 122, pressione 80-120 ex 105-160 in iperteso). Dicesi ‘amiloidosi’ lo squilibrio organico del sistema che porta fatalmente alla morte con gli organi votati al dissesto fatale (800 casi l’anno esaminati nel Centro d’Eccellenza dell’ospedale san Matteo di Pavia): farò eccezione? A questo ‘forte superbo’ piace un sacco di essere eccezionale!

.Anche Gesù ascese al Cielo, alla fine, ma Lui è l’unico Figlio dell’uomo che ha incontrato la morte, l’ha salutata e vive.

E vi scrivo per tracimare in cosuzze come questa?: che il Vivente ci sta guardando?! Proprio così, e ci giudica ferme. Ferme è ‘con fermezza’, ma è anche l’assoluto di ‘quasi’, in it., fere, in lat. Dicendovi ferme io vi porto (fero) il ME in modo scientifico (quando parlo con l’assoluto di ‘pressappoco’, no?).


Non vi nascondo quel che sono diventato, perché sono troppo felice, da non sopportare che a voi manchi questa gioia! Noi siamo a questo mondo giusto per assaggiare quanto sia terribilmente buono da volere tutto il cocuzzaro ed andare dritti in quell’altro. Vorrei essere Onesimo, lo schiavo che vi riveli il bello della nostra vita: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza!”.

M’illumino d’immenso’ ha detto il poeta, e giusto l’Infinito ho davanti vivendo in una strada così in un condominio del popolo; sono ‘disceso’ da una villa in Centro città e sono salito nella festa!

Vorreste leggere una nabi –profetessa– contemporanea?: vi propongo il Diario di Suor Faustina Kowalska, fatta beata dal mio amico Karol Woitila.


Al solo ricordo del martirio passato, mi vengono i brividi. Non avrei creduto che si potesse soffrire così, se io stessa non l’avessi passato. È una sofferenza completamente spirituale. Tuttavia in tutte queste sofferenze e battaglie non ho mai tralasciato la S. Comunione [rds].


Badate! Nessuno vive come un Cristiano se non pratica la Comunione, se non cena con Dio!

Questa è l’apocalisse del ME: 97% di battezzati che lasciano la Comunione a pochi intimi e si meravigliano di non essere felici!


Laetate!, invece,Riempitevi di gioia’,


Carlo Forin


TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276