Lo dice anche Berlusconi, la Rosa nel pugno farà la differenza. Emma Bonino ed Enrico Boselli, a capo della Rnp, non si sbilanciano in previsioni sul risultato elettorale del partito socialista e radicale, ma sono convinti che la nuova formazione politica rappresenterà l'ago della bilancia il prossimo 9 aprile. «Berlusconi si è rammaricato di non aver fatto l'accordo con i Radicali, di aver sottovalutato la cosa. Sono parole che confermano che la Rnp rappresenterà la differenza fra centrodestra e centrosinistra, che il nostro risultato consentirà a Prodi di entrare a Palazzo Chigi».

In conferenza stampa ieri mattina a Roma per presentare alcuni dei candidati della Rosa nel pugno, presenti anche Roberto Villetti, Marco Pannella, Ugo Intini e il regista Marco Bellocchio, la Bonino ha ricordato come «negli ultimi tempi il premier abbia messo la Rnp nel mirino». «Certo avrebbe da risolvere problemi ben più seri», ha aggiunto, «se non sapesse che proprio noi siamo e saremo determinanti». Concetto che ritorna anche nelle parole di Intini, «se vincerà l'Unione, sarà per i nostri punti percentuali», mentre spetta a Pannella il compito di azzardare qualche previsione sull'esito elettorale della formazione: «Non abbiamo sondagggi, ma la previsione di 2,5-3% fatta all'inizio della campagna rappresenta grossomodo l'ordine di grandezza che dovremmo avere tutt'ora. Il voto spero che ci dia sorprese».

Laicità, lotta per i diritti civili, scuola pubblica: queste le priorità della Rosa nel pugno. E naturalmente sconfiggere Berlusconi. «Il premier si è dimenticato di rifare l'Italia in una dimensione liberale e laica», spiega Boselli. E Intini aggiunge: «Berlusconi è un grande venditore, ma come ha scritto Newsweek è giunto al capolinea il Silvio's circus». Conclude Bellocchio, augurando alla Rosa nel pugno «il massimo del successo, è l'unico partito che difende in modo limpido e netto il principio della laicità», chiedendo impegno anche «per il cinema e lo spettacolo» e confessando diplomaticamente: «Mi riconosco in modo equidistante nei radicali e nei socialisti».

fonte Notizie radicali, 07/04/2006