La situazione in Iran è di giorno in giorno costellata di episodi di violenza che compromettono la convivenza civile come dimostrano le informazioni e immagini che ci giungono attraverso la stampa e la televisione.
I contorni esatti dello scontro politico esploso in Iran non sono chiari.
Già troppe volte letture schematiche di realtà complesse hanno indotto ad errori di valutazione. Non sappiamo se Moussavi rappresenti davvero una speranza di cambiamento.
È però certo che tante donne e uomini iraniani stanno dimostrando in queste ore il loro bisogno di libertà. Noi stiamo dalla loro parte, e chiediamo ai governi e alla comunità internazionale di fare altrettanto.
I cittadini iraniani hanno diritto a elezioni giuste, e quindi al riconteggio dei voti.
Hanno diritto a manifestare il loro dissenso verso un potere che opprime le libertà civili e democratiche, senza dover temere arresti, violenze e censure.
L'Iran ha sempre avuto un ruolo importante nello scenario internazionale. I suoi destini sono legati il futuro degli equilibri mediorientali e mondiali.
Noi sosteniamo la via negoziale e pacifica per la risoluzione di tutte le controversie internazionali. Abbiamo salutato con sollievo la scelta di Obama di andare in questa direzione. Ma già sentiamo i falchi della diplomazia internazionale gongolare.
Ci opponiamo a qualsiasi strumentalizzazione della protesta popolare che tenda a dimostrare l'impossibilità della via politica nelle relazioni con l'Iran.
Al contrario, è proprio il diverso approccio inaugurato dalla nuova presidenza Usa a dare forza alla opposizione democratica iraniana, dopo anni in cui l'ideologia della guerra permanente l'ha costretta al silenzio.
Pace, negoziato, diritti e democrazia camminano insieme, come dimostra la storia.
Confermiamo la nostra piena solidarietà a chi in Iran cerca di affermare libertà, e a chi nella comunità internazionale sceglie la politica al posto della guerra.
Arci, Agenzia per la pace, Punto Pace Morbegno, Cisl Sondrio, Cigl Sondrio, Movimento donne usciamo dal silenzio