Ancora una volta, i tabelloni esposti nelle varie scuole superiori stanno per rivelare che sono tanti gli allievi bocciati, troppi rispetto agli obiettivi di successo formativo proposti dall'U.E. «Il problema della scuola è negli allievi che perde» diceva più di 40 anni fa Don Milani, e la lotta alla dispersione scolastica è più che mai attuale. Cosa faranno, infatti, i ragazzi bocciati? E quali prospettive offre il territorio Milanese?
Fino a questo momento, questo impegno è stata affrontato con meritevoli intenzioni e ottimi risultati dal Comune di Milano, che da decenni ha attivato e gestito direttamente (nella sede di via Rubattino 6) dei Corsi di Idoneità che, organizzati in bienni di recupero, abbracciano vari indirizzi (dall’ITAS all’Istituto Tecnico Turistico, dalla Ragioneria ai Geometri e al Liceo Scientifico). Dei Corsi dal grande successo scolastico (il tasso di promozione nel 2007-2008 è stato addirittura del 75%) e molto seguiti (nel 2008-2009 ci sono stati circa 600 iscritti), perché gli studenti, a prezzi ragionevoli (284 euro), possono avvalersi di un’adeguata preparazione per l’esame esterno da sostenere presso scuole statali o paritarie grazie a lezioni tenute da docenti qualificati, a percorsi flessibili (vista la tipologia dell’utenza non è ovviamente richiesta una rigida frequenza, impossibile per molti degli allievi) e una serie di attività di gruppo e individuali che promuovono l'approccio allo studio e la rimotivazione.
Tuttavia questi Corsi, fondamentali nel dare un’efficace risposta a giovani, ad adulti che hanno interrotto gli studi e a stranieri che desiderano avviarsi ad una migliore integrazione, sono attualmente messi in discussione dallo stesso Settore che li gestisce, il “Servizi per Minori e Giovani”, che prima ha imposto la chiusura delle iscrizioni al 31 maggio (per poi spostarla al 30 giugno, una data comunque troppo anticipata per molti degli alunni che devono pagare senza nemmeno sapere se sono stati promossi!), e che ora fa trapelare delle indiscrezioni sulla loro eventuale chiusura. Una scelta gravissima, che rappresenterebbe una perdita notevole per la Città nonché un'evidente sconfitta politica per la stessa Giunta, che così facendo dimostrerebbe di restare indifferente ai bisogni di tanti adulti che si devono riqualificare e alle esigenze di inserimento sociale di tanti giovani. Molti dei quali si troverebbero senza opportunità di studio, visto che analoghi corsi privati sono tenuti a prezzi esorbitanti (si arriva a chiedere fino a 9 mila euro per l'iscrizione!) e senza garanzie di qualità dell'offerta. Un settore privato che si avvantaggerebbe così di una dismissione contraria ai doveri civici e sociale di un’Amministrazione comunale degna di questo nome, e che fa sorgere un dubbio: e se fosse proprio questo “regalo ai privati” alla base di questa sciagurata ipotesi che ci auguriamo possa restare tale?
A breve una risposta sulla quale chiediamo a tutta la cittadinanza milanese di vigilare.
Mauro Raimondi