Il buon giorno si vede dal mattino e dalla campagna elettorale che i Ds stanno facendo in provincia di Sondrio si può inequivocabilmente desumere quale potrebbe essere il livello di un eventuale governo di sinistra. Insinuazioni, mezze verità, disinformazione, contraddizioni.
La campagna elettorale è partita con un’interpellanza presentata in consiglio provinciale e poi ritirata, probabilmente per vergogna, su un consulente esterno dell’Amministrazione Provinciale, e in seguito lasciata “filtrare” alla stampa locale. Un nuovo capitolo è l’attacco allo storico risultato ottenuto dalla Lega sulla nuova 38, definita «oggetto di strumentalizzazioni demagogiche da parte del centrodestra». Si capisce facilmente quanto possa essere avvilente per il centrosinistra constatare la disponibilità di 280 milioni di euro (560 miliardi delle vecchie lire) ottenuti in un anno e mezzo di azione politica della Lega e della Casa delle Libertà a fronte delle sconfitte e dell’incapacità amministrativa dimostrate dalla Giunta Dioli.
La Lega non ha bisogno di «vendere all’opinione pubblica i successi ottenuti», come dice Costanzo, perché i fatti non si vendono, eventualmente si rivendicano, a fronte di una livida campagna elettorale che vede una sinistra vendere fumo e speranze a fronte di risultati concreti offerti da questo governo nazionale e provinciale. I Ds attraverso il loro segretario Costanzo vaneggiano di tangenziali a Morbegno, a Tirano, di una 38 a scorrimento veloce da Fuentes al Tartano senza avere la minima nozione delle difficoltà che sono state superate e di quelle a cui si troverebbe davanti un’eventuale alternativa all’attuale tracciato definitivamente approvato dal Cipe e con i finanziamenti adeguati.
Che lo voglia o no Costanzo, è la Lega che ha dato un contributo decisivo, attraverso l’emendamento dell’onorevole Giorgetti in Finanziaria che vincola le risorse alla 38, a realizzare un sogno che risponde ad una tragica necessità di questa provincia, ossia una nuova strada di fondovalle. Non occorrono sollecitazioni per far dire a Provera «qualcosa da leghista», come vuole Costanzo, perché il presidente della Provincia si comporta da leghista ogni giorno, nell’azione di governo locale, chiamando alla condivisione, sollecitando l’unità, sollevando la bandiera della solidarietà territoriale, ma soprattutto dando una risposta concreta ai bisogni della gente. Lo stile Ds è un’altra cosa, molte parole inconcludenti e candidati discutibili anche per la propria storia personale che suggeriamo a Costanzo di leggere e di rileggere attentamente prima di occuparsi dei consulenti altrui.
Mario Fomiatti
segretario provinciale Lega Nord – Lega Lombarda