Le note della voce stonata di questa donna riversa
nel suo canto, triste figlio di un karaoke di frazione
che si mangia a pezzi le orecchie rivolte a non sentire.
Il suo orgoglio respira nel bar perdendosi nei globuli,
nei sogni di attenzione del barista sfinito di cadute
non molto lontano dalla musicalità della mia rabbia
che tuona silenziosa di paura e orgoglio senza vacillare
o riversarsi in qualcosa di agito poco dopo di me.
Massimo Bevilacqua