Visto l'approssimarsi della scadenza per la denuncia dei redditi e quindi della destinazione della quota dell'otto per mille dell'Irpef alle confessioni religiose, è necessario sapere come la legge che l'ha istituita ha funzionato. Questa legge (22/1985) ha previsto che ogni contribuente, indipendentemente dalla propria volontà, deve destinare il proprio otto per mille ad una confessione religiosa o allo Stato (per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali). Nel contempo la legge ha previsto una commissione paritetica per monitorarne ogni tre anni l'applicazione e proporre eventuali modifiche. Monitoraggio di cui non siamo riusciti a trovare nulla.
Il meccanismo dell'otto per mille lascia perplessi: a fronte di meno del 50% dei contribuenti che indica la propria scelta, i fondi vengono elargiti in considerazione del 100% dei versamenti, cioè chi sceglie lo fa anche per chi non fornisce nessuna indicazione. Una perplessità che è tale in virtù dei dettami costituzionali su libertà religiosa e di pensiero.
Nell'ottica della trasparenza, dell'accesso agli atti pubblici e dell'informazione, abbiamo depositato una interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio in cui chiediamo di sapere se c'è intenzione di:
- rendere pubblica, anche attraverso il sito Internet del Governo, nello specifico settore dedicato all'otto per mille, la composizione della Commissione paritetica;
- rendere pubbliche le relazioni prodotte dalla Commissione dal 1989 ad oggi;
- rendere pubbliche le valutazioni della Commissione e gli esiti a cui la Commissione è giunta;
- rendere pubbliche eventuali proposte di modifiche della Commissione.
Donatella Poretti e Marco Perduca
senatori Radicali - Partito Democratico
Qui il testo integrale dell'interrogazione