E il fiume seccò nell’anno della grande sete. E i pesci s’ammucchiarono putrefatti lungo le sponde. E i campi ingiallirono, la terra ferita. E i boschi presero fuoco, diventarono cenere. E i fiori appassirono, si fecero paglia.
Nel cielo neanche una nuvola effimera, neanche un refolo di vento a far sperare in un cambiamento. Neanche un volo d’uccello. I pozzi, senza una stilla d’acqua, puzzavano.
Erano giorni uccisi dall’arsura. I bambini senza più giochi, gli anziani annichiliti in letti sfatti, un rantolo per respiro. La gente diventava gonfiata e gialla. Gli occhi senza lacrime.
E dai campanili delle numerose chiese cominciarono ad arrivare rintocchi di morte.
Riccardo Cardellicchio