Nella sua «Chronique Mensuelle» Michel Onfray, l’autore del Trattato di atelogia, ricorda come Sartre teorizzava una violenza buona come risposta a una violenza cattiva. Le analisi di Sartre – dice Onfray – sono legge, oggi, per una parte della sinistra soffocata dal risentimento e scalpitante per dare libero corso alla pulsione di morte. I filosofi analizzano il Terrore e vi vedono come una sorta di «contro violenza» esercitata nei confronti di una violenza imposta dalla società, dallo Stato, dalla monarchia, insomma da un regime. E tale contro-violenza è, a loro dire, legittima. Questo sofisma – dice Michel Onfray – sarà forse degno dell’Ecole Normale Supérieure, ma non sembra tuttavia essere troppo degno della filosofia stessa. (Marco Baldino)
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