Itaca
Bevilacqua e Osti. Via Paravicini 16 (III)
22 Marzo 2009
 

L’odore di feci al piano terra bruciava

ogni fuga e riverenza per chi veniva

entrava tra i muri, si perdeva negli sguardi

fissi degli anziani scolpiti uno per letto

e mentre potevamo salire ai piani alti

qualcosa ci poteva liberare, liberare

dalle frasi troppo strette del personale

dalle ricette buttate su guance di neve

sulle barbe incolte, sulle terre asciugate

che ricordano quei corpi addormentati.

Restiamo qui, silenzio muovi le cose

attaccati alle retine, vicino al cuore,

non ha più occhi la luce.

Massimo Bevilacqua

 

 

a tutti i miei…

Via Paravicini al sedici come fosse

un teatro di posa, oppure l’ombelico,

lo scavo archeologico fra carne ed ossa.

Scopro una parola graffiata sul muro,

lungo il limite perennemente buio

fra l’orto, la segheria e la mente;

un chiaro segno del piano e lento

passaggio che nella massa di basalto

affina il filone del quarzo: memoria.

Francesco Osti

 

Materiali per la manutenzione. –Nina Simone, album Anthology. –Mark Strand, Uomo e cammello, Mondadori.


(da 'l Gazetin, gennaio 2008)


(3. – fine)


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