Obiettivo educazione
Il mondo incantato
19 Marzo 2006
 

Esiste un mezzo importante di dialogo fra genitori e figli ed è il libro, un mezzo potente che permette un rapporto forte dal punto di vista affettivo e fra i vari generi di lettura uno in particolare è proprio speciale: la fiaba.

Bella, brutta o spaventosa ha comunque il potere di consolare, di capire i passaggi della vita, di portare lontano; se contiene sofferenza e ingiustizia alla fine tutto si risolve con gioia e ricompense.

Alcuni autori hanno analizzato il ruolo catartico e liberatorio delle fiabe e molti sono stati gli scrittori di fiabe per bambini, tanto è vero che le fiabe sono sempre presenti sugli scaffali delle librerie, tutti le conoscono o le incontrano prima o poi nella vita. Anche nella quotidianità dei nostri bambini attuali si fa strada fra gli oggetti hi-teach il libro delle fiabe.

Senza scomodare Pennac, lo sappiamo anche noi che leggere dilata il nostro tempo di vita e dà una qualità diversa alla nostra giornata, ma sicuramente lui è stato il primo ad avere avuto il coraggio di utilizzare il termine ‘piacere’ per la lettura.

Qualcuno ricorderà ne Il nome della rosa di Eco il divieto di questo piacere così tenacemente cercato da padre Guglielmo e così accanitamente nascosto da Jorge contro tutti coloro che osavano immaginarlo.

Ebbene, dopo Pennac si è effettivamente diffuso anche nelle scuole questo leggere perché mi piace, e non solo perché devo imparare questa cosa! Mario Lodi e Gianni Rodari avevano dato l’avvio di questa operazione già a partire dagli anni '70, ma si sa che i processi di cambiamento sono lenti. Immaginiamo questo piacere della lettura che inizia con mamma e papà che leggono per il bambino, la sera, prima di dormire, senza chiedere nulla in cambio. E il bambino entra in questo mondo magico insieme alla persona che lui ama di più che gli dedica il suo tempo, la sua compartecipazione, la sua emozione per condividerla con lui. Si spalancano mondi nuovi, di intensi vissuti affettivi, dai quali ogni giorno il bambino impara a distanziarsi in un gioco di dentro e fuori dalle maglie affettive dove si può anche allontanare senza che succedano guai.

Ma ancora impara a capire a scoprire, a commuoversi con vicino le persone più importanti della sua vita.

È una semplice azione, se ci si pensa, che un adulto può decidere di fare liberamente, ma per il bambino è assolutamente necessaria. È un passaggio fondamentale anche dentro i mezzi audiovisivi che rischiano di inglobare ogni esperienza dei bambini e dei ragazzi.

Harry Potter alla 6ª edizione ha attirato i lettori come il primo volume de La pietra filosofale. Il maghetto è dentro una fiaba e vince il male proprio grazie alla sua bontà, al suo stare dalla parte del bene, con una guerra totale su fronti a noi mortali sconosciuti, ma comunque avvincenti.

Esistono modalità particolari su come parlare, come modulare la voce, la postura del corpo e la mente rivolte ai bambini, può imparare anche chi non è avvezzo a queste pratiche. Un tempo, nel nord Italia, i momenti del racconto erano ben organizzati quando le famiglie allargate si ritrovavano la sera nelle stalle e, mentre le donne filavano, si raccontavano le storie e i bambini imparavano da questi racconti il bene e il male, l’amicizia, l’amore, dentro un clima rassicurante.

La tradizione popolare ci consegna Cenerentola e Biancaneve, con Cappuccetto Rosso e Pollicino, ma anche i nuovi autori quali Roald Dahl e Bianca Pitzorno o Christine Nostlinger fanno la loro parte.

In ogni paese ci sono autori per bambini che, attraverso i loro libri, li aiutano a crescere. Si tratta di cercare quello che fa per loro, con molta disponibilità e sicuramente insieme si trovano le soluzioni, per andare lontano, per sognare.


Fausta Svanella


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