Notizie e commenti
Gabriele Corazza. Seminario sulla chitarra al Circolo Arci Demos
12 Marzo 2009
 


Circolo ARCI Demos

è lieto di invitarvi al

SEMINARIO SULLA CHITARRA

di e con Gabriele Corazza

www.gabrielecorazza.com

 

Venerdì 13 marzo ore 21:30

presso la Stazione di Talamona (So)

 

Si discuterà della professione del liutaio e degli aspetti tecnici della chitarra, con dimostrazioni dal vivo e con la possibilità di domande, discussione ed interventi da parte dei partecipanti.

 

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.

 

Presso il circolo sarà inoltre possibile tesserarsi all'associazione nazionale Arci 2009.

Vi aspettiamo numerosi!!!

 

Circolo ARCI Demos

 

 

ARTI E MESTIERI. UN PO' PIÙ COMPLICATO

CHE ANDARE AL SUPERMERCATO, MA...

Le chitarre di Gabriele

Se cercate uno strumento “fatto come una volta”, c'è chi realizza chitarre, classiche e acustiche, in perfetto stile Ottocento


È ancora possibile, nel 2000 e rotti, mettersi a costruire chitarre con metodo rigorosamente artigianale? E, soprattutto, è pensabile che questo genere di realizzazioni, opere d'arte e oggetti di culto, forse, più che strumenti, trovino mercato? Parrebbe di sì, almeno per quanto riguarda la prima domanda, se è vero come recentemente abbiamo avuto modo di apprendere che v'è più di un “artigiano della chitarra” in Valtellina e che v'è anche chi si è messo a farlo dopo esperienze in campi completamente diversi (informatica, per esempio). È il caso di Gabriele Corazza, in quel di Cosio Valtellino, a pochi passi da Morbegno.

«Il metodo che ho adottato nella costruzione delle mie chitarre», scrive in una accurata brochure che distribuisce in occasione di mercatini vari ove espone le sue realizzazioni, «si ispira al lavoro del Maestro Don Antonio de Torres Jurado. Non voglio produrre delle copie ma cerco di interpretare, tenendo conto dello sviluppo dei materiali e della mia modesta esperienza di autodidatta, l'opera del Maestro».

«Le moderne corde di nylon, se paragonate all'incordatura in budello in uso nel diciannovesimo secolo», prosegue, «differiscono sia per l'eclatante incremento dei bassi che per un'attenuazione dei cantini. Per questo quasi sempre sperimento misure e plantillas cercando di ponderare la differente incordatura. Per contro cerco di mantenere nella sua totalità il metodo costruttivo del Maestro per come è stato ricostruito nell'accurato quanto appassionato testo di José L. Romanillos: Antonio de Torres Jurado, costruttore di chitarre, la vita e l'opera».

Ecco allora tutta la cura e l'attenzione che vanno poste nella scelta dei legni, nella verniciatura, etc. fino alla costruzione dei manici e alla scelta dei materiali per i relativi rinforzi, sia per le chitarre classiche che per quelle acustiche. «È questo rispetto della tradizione» ci dice il nostro liutaio «e più in generale il metodo costruttivo del Torres che sta alla base dell'aspetto ottocentesco che hanno le mie chitarre».

Un lavoro, ci vien da pensare, che andrebbe fatto quasi su ordinazione, non certo in serie ma calibrato “a misura” del singolo cliente. «Infatti», ci dice Gabriele, «propongo una stretta collaborazione con lo strumentista. Che, se lo ritiene opportuno, potrà approfittare di una serie di incontri per definire costi, scelte di base e dettagli del nuovo progetto».

«Cerco di evitare la produzione di copie» prosegue infervorato. «Sperimento solitamente sulle forme (le misure della cassa di risonanza), nel rispetto del metodo costruzione del Torres (legni, intarsi, catenature, assemblaggio). La sperimentazione è stata una costante anche nella produzione di questo Maestro».

Si tratta dunque di pezzi unici. La nostra impressione che questi strumenti musicali diventino alla fine anche degli oggetti d'arte non era distante dal vero... «Il metodo costruttivo che adotto per le chitarre acustiche riporta i miei strumenti ad uno stato dell'arte tipico della fine del diciannovesimo secolo. La ditta Martin, fondata in America nel 1833 (Christian Frederick Martin costruiva chitarre già prima di emigrare), impiega la celluloide (ovvero materiale plastico) per i filetti dal 1918 e solo nel 1929 ha introdotto l'uso del battipenna (sempre in celluloide). Basti pensare che, sempre la Martin, introduce la vernice in nitrocellulosa (abbandonando le resine naturali) nel 1929 ed introduce la barra regolabile per il manico solo nel 1985. Possiamo dedurre che per oltre un secolo anche le acustiche di oltre oceano mantengono le caratteristiche della chitarra di liuteria e che i compromessi che caratterizzano la produzione posteriore siano dettati da un aumento della richiesta del mercato».

Chissà quanto verranno a costare, ci scappa di dire, queste chitarre! «Ogni singolo progetto viene realizzato, mediamente, in 500/600 ore di lavoro», risponde Gabriele. Come a dire: fate un po' voi il conto... «Senza nessun impegno è possibile provare una o più chitarre. Potete chiedere che venga montata una particolare muta di corde e scegliere l'assetto (action) a voi più consono. Se siete interessati alla prova di una o più chitarre, contattatemi al 336 1106136 e fisseremo un appuntamento».

Buon lavoro, dunque, e... sotto con la musica!

Gabriele Corazza, costruttore di chitarre
in Cosio Valtellino – Via Pedemontana, 69
Cellulare: 339 1106136


(da 'l Gazetin, ottobre 2006)


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