Oblň cubano
Yoani Sánchez. La lista per la scuola
12 Febbraio 2009
 

Dal blog Generación Y

12 febbraio 2009

 

 

Lista de pedidos

El bolsillo de mi amiga Yuslemi no se ha recuperado de la última reunión en la escuela primaria de su hijo. Una parte del encuentro entre los padres y la maestra se dedicó a las necesidades del aula, especialmente a discutir la cifra que cada familia entregará para comprar el tan necesario ventilador. El tema de la limpieza ocupó alrededor de veinte minutos y cada padre anotó varios productos como detergente, frazada de piso y una escoba, que deben traer en los próximos días. Con cinco pesos mensuales por cada estudiante, se le pagará a una señora que limpiará el local una vez por semana.

La escuela carece de personal de limpieza, pues los bajos salarios no atraen a nadie. La persona contratada de forma ilegal, probablemente sea una jubilada que no tendrá ninguna protección laboral al realizar ese trabajo, ni vacaciones ni retribución en caso de enfermedad. Se trata de algo parecido a lo que en Europa se llama “trabajo negro” y que en Cuba conocemos como una ocupación “por la izquierda”.

Cuando ya parecía que terminaba el encuentro, le llegó el turno a otro tipo de pedidos. Preguntaron si algún padre podía reparar las sillas que se han ido rompiendo y un señor levantó la mano para asumir la tarea. Otro aseguró que llevaría un candado para la puerta y una mamá se comprometió a imprimir los exámenes de matemáticas, que se realizarán a finales de enero. La escuela carece de fotocopiadora o impresora, así que la reproducción de las pruebas depende de algún padre que trabaje en un centro estatal donde sí existan estos recursos. Todo esto se acordó en una atmósfera de normalidad y la maestra -al terminar de leer la lista de pedidos- declaró que la reunión había sido un éxito.


Yoani Sánchez

 

 

Elenco di richieste

Le tasche della mia amica Yuslemi non si sono ancora riprese dopo l’ultima riunione che si è tenuta nella scuola primaria di suo figlio. Una parte dell’incontro tra i genitori e la maestra è stata dedicata alle necessità dell’aula, soprattutto per discutere la cifra che ogni famiglia avrebbe stanziato per l’acquisto di un fondamentale ventilatore. L’argomento pulizia ha occupato circa venti minuti e ogni genitore ha indicato alcuni prodotti che nei giorni successivi avrebbe portato a scuola, come detergente, straccio per il pavimento e una scopa. Una signora verrà pagata per pulire il locale una volta alla settimana e per questo ogni studente metterà cinque pesos al mese.

La scuola è carente di personale addetto alle pulizie, perché i bassi salari non attirano nessuno. La persona assunta in forma illegale, è probabile che sia una pensionata che non avrà nessuna tutela sindacale per eseguire quel lavoro, né ferie, né retribuzione in caso di malattia. Si tratta di qualcosa di simile a ciò che in Europa viene chiamato “lavoro in nero” e che a Cuba conosciamo come un’occupazione “per la sinistra”.

Quando l’incontro sembrava finito, è arrivato il momento di un altro tipo di richieste. Hanno domandato se qualche genitore avrebbe potuto riparare le sedie che si erano rotte e un signore ha alzato la mano per assumere l’incarico. Un altro ha assicurato che avrebbe portato un lucchetto per la porta e una mamma si è impegnata a stampare gli esami di matematica, che si terranno alla fine di gennaio. La scuola è priva di fotocopiatrici e stampanti, così che la riproduzione delle prove d’esame dipende da qualche genitore che lavora in un centro statale dove si possono trovare simili risorse. Tutto questo è stato deciso in un’atmosfera di normalità e la maestra - terminato di leggere l’elenco delle richieste - ha dichiarato che la riunione era stata un successo.


Traduzione di Gordiano Lupi


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