Nel 2004 pochi mesi dopo l'approvazione della legge 40 in materia di procreazione medicalmente assistita, il Governo Berlusconi emanava un decreto che, «considerata la necessità di attivare studi e ricerche sulle tecniche di crioconservazione», stabiliva come gli embrioni prodotti prima della sua entrata in vigore venivano giuridicamente riconosciuti come abbandonati per esplicita autorizzazione della donna o della coppia o per impossibilità da parte del centro di fecondazione di contattare la donna o la coppia. Questi, dopo un censimento realizzato dall'Istituto Superiore della Sanità, dovevano essere inviati all'Ospedale Maggiore di Milano perché fossero crioconservati e destinati alla ricerca.
Oggi, a distanza di 5 anni e con un nuovo Governo Berlusconi, si sta prefigurando un nuovo destino per questi embrioni?
Di sicuro c'è un decreto non applicato se non nello sperpero di denaro pubblico, e ci sono annunci del sottosegretario all'Etica Eugenia Roccella di non voler tener conto del decreto in vigore, schierandosi per una soluzione alternativa come quella della possibile loro adottabilità. E la ricerca scientifica?
Attualmente la neccesità della ricerca è passata in secondo piano e il decreto ha avuto applicazione solo per elargire i finanziamenti previsti. 50 mila euro ricevuti dall'Istituto Superiore della Sanità per realizzare il censimento di 2.527 embrioni abbandonati e 400 mila euro a favore dell'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico "Ospedale Maggiore" di Milano, così rendicontati nel 2005: 230 mila per la creazione dell’area di criobiologia, 96 mila per spese di materiale e software e 74 mila per spese di personale.
Ecco perché con il senatore Marco Perduca abbiamo depositato una nuova interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro Salute e Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, per sapere:
- quali provvedimenti intenda prendere nei confronti del sottosegretario Eugenia Roccella, che dichiara di non tenere conto del Decreto del 4 Agosto 2004, che prevede un consenso scritto o tacito per l'abbandono degli embrioni da parte della coppia, ed inoltre ne configura giuridicamente l’utilizzo, e che preannuncia la volontà di non voler dar seguito al decreto stesso;
- come mai in violazione di legge non è stato attuato il trasferimento presso l’Ospedale Maggiore di Milano, degli embrioni prodotti prima del 2004, per cui risulta conclusa la fase del censimento;
- per quali motivi non viene emanato il provvedimento tecnico che definisca le modalità di trasferimento degli embrioni abbandonati presso il centro di Raccolta di Milano;
- il materiale acquistato e il personale assunto con denaro pubblico nel rispetto e applicazione di legge dall'Ospedale Maggiore di Milano, se attualmente non viene utilizzato per i fini previsti dal decreto, per quali altri compiti è utilizzato, e con che tipo di contratto il personale sia stato assunto nel 2004, con quali soldi venga retribuito e quali mansioni svolga attualmente;
- se il Governo è consapevole che da oltre 4 anni gli embrioni abbandonati sono crioconservati presso i centri di procreazione a spese dei centri medesimi, e se intenda prevedere un rimborso;
- gli embrioni abbandonati destinati per decreto del 4 agosto 2004 all’attivazione di «studi e ricerche sulle tecniche di crioconservazione», da quale data potranno essere disponibili e se si prevede anche l’utilizzo su richiesta di laboratori al di fuori dell’Ospedale Maggiore di Milano.
Donatella Poretti
Qui il testo integrale dell'interrogazione
Qui la prima interrogazione a cui ha già risposto il sottosegretario Fazio