Diario di bordo
Domenico Stimolo. Riflessione notturna su Gaza… e dintorni
31 Dicembre 2008
 

Personalmente sono contro tutti i fanatismi religiosi che, di norma, -la storia insegna- sono procacciatori di guerre e dei più orribili scannamenti tra i popoli.

Se adesso dovessimo entrare nel merito della più lunga e sanguinaria lotta della storia moderna (in termini di “omogeneità”): la cronistoria sessantennale degli eventi che si sono verificati nell’area del medio oriente ove si trova collocata la Palestina, non basterebbe tutta la vastità digitale telematica di questo sito per contenere la narrazione degli orrori, le stragi, le contrapposizioni, le cause, le concause, le complicità e i silenzi internazionali, le “verità” conclamate disseminate a destra e a manca, le distorsioni e le bugie; cioè i dati-base di questa infinita tragedia.

In questo contesto temporale è cambiato strutturalmente il mondo sul piano geo-politico-sociale.

Lì non è cambiato nulla!

Non ha più ragionevole senso, per la mia, la sua, e quella umana, memoria, ripercorrere il passato, per cercare di “capire”.

In questo tragico e lacerante contendere, dal 1948 ad oggi ci saranno stati almeno 10.000 fatti che sono stati utilizzati per consolidare le divergenze e gli assassini di massa. Da tutte le parti.

Questo è diventato un gioco sporco, la mia coscienza di umano si ribella.

Ci perderemmo tutti, come già successo nel corso di tutti questi lunghi decenni a tutti i soggetti in causa, diretti ed indiretti: popoli, stati, governi e diplomazie, coscienze civili.

Un dato è certo a mio parere. Se in quell’area non ci fosse stata la massima concentrazione mondiale di petrolio, elemento fondante delle massime speculazioni sociali e finanziarie imperanti nella nostra Gaia terra (con tutte le conseguenti azioni e contorsioni operate dalle superpotenze – a partire dagli Stati Uniti, la drammatica aggressione all’Iraq insegna – e tra i Paesi geograficamente interessati), certamente ben altro sarebbe lo stato dell’arte.

Già da tempo sarebbe volata la colomba della Pace tra i cittadini, vecchi e nuovi, allocati in Palestina.

Se non fosse così saremmo veramente tutti dei matti da legare. Loro, direttamente coinvolti, e Noi, popoli dei cinque continenti.

Ho l’impressione che tutti siamo “manipolati” dalle tante verità che da parte dell’irrefrenabile tam-tam informativo (in molti casi guidati da potenti lobby) ci vengono appioppate, come se fossero verità rivelate.

C’è un solo fatto, certo ed inequivocabile. Da sessant’anni c’è un popolo che è stato disperso e maciullato (centinaia di migliaia, ormai, i morti, i feriti e i mutilati), che campa della pelosa carità internazionale.

In più, la pietà, che è comprensione e sensibilità umana, principio fondante della vita stessa, l’equità, l’equilibrio, sono definitivamente morte.

Se così non fosse, una delle massime superpotenze mondiali non si sfogherebbe con bestiali bombardamenti (…nascondendosi dietro i bottoni che lanciano i missili), come in queste ore, in un confronto scontro totalmente impari, contro la popolazione intera della più grande prigione ghetto del mondo, che già da anni soffre fame e disperazione, frutto dell’isolamento.

Mi auguro che i visi dei bimbi ammazzati, ieri, oggi e domani, mordano definitivamente il cuore e le cervella di tutti i responsabili di questa immane tragedia.

 

Domenico Stimolo

(da Newgroup ANED-Torino, 31/12/2008)


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