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La S. Messa della notte di Natale: nonostante il boicottaggio di tutta la stampa di Milano e l’ostilità silenziosa ma potente della curia, una celebrazione commovente e bellissima! Grazie a Dio!
Bellissima celebrazione della Notte Santa di Natale a Milano in Stazione Centrale in mezzo ai poveri e a chi è solo, anche in mezzo a quelle categorie di persone giudicate e stragiudicate da un clero spesso presuntuoso, che neppure davanti alla Natività del Signore sa commuoversi, molti dei quali sono presi a far quadrare i conti prima con la morale farisaico-cattolica romana e poi con quelli del danaro da raccogliere nella Notte in cui va a messa anche chi non ci va mai… Morale dura e soldi un binomio infernale…
Gli stragiudicati e reietti dalla gerarchia sono in particolare i divorziati e risposati, cui si nega con candore l’Eucaristia, dono supremo d’amore di Cristo, medicinale per i peccati e remissione delle colpe stesse e non premio per i migliori (farisei) con una subdola volontà di controllarne i comportamenti anche i più intimi, mandando la grazia di Dio in secondo piano: Eucaristia che è non già proprietà dei preti o del papa ma lascito del Signore per tutti coloro che si confessano peccatori e bisognosi del suo aiuto, e non già presuntuosi giusti davanti agli occhi degli uomini. In mezzo, proprio a Natale, anche alle persone omosessuali, i gay e le lesbiche, i transessuali, sempre presi di mira dalla gerarchia cattolica romana, ossessionata dal sesso degli altri e priva di un barlume di misericordia, omosessuali e transessuali di cui la stampa si occupa in genere quando vengono ammazzati come cani da qualche parte della città…
Nessun giornalista invece a una Santa Messa di Natale dedicata a loro, a questi maltrattati dalla Società italiana! Occorreva mettere tutto a tacere nel silenzio! Proprio come Curia di Milano comanda! Perché si tratterebbe di una realtà ecclesiale, la nostra, “non canonica”, e di un Vescovo, il nostro, ritenuto “non canonico”, o “vagante”, come dicono i curiali di Roma e di Milano, come se Gesù Cristo fosse stato “canonico” per il Sinedrio di allora, dei farisei e sadduccei, dei Sommi Sacerdoti…. e come se i Dodici Apostoli non fossero stati “vaganti” senza una diocesi fissa, una istituzione locale, che radica invece del Vangelo le presunzioni e le superbie di chi crede alle realtà umane invece che a quelle divine, Apostoli e primi Vescovi che hanno girato per tutto il mondo a predicare il Vangelo di Cristo, secondo il suo invito «Euntes docete omnes gentes!». Questo deve farci riflettere molto!
Il Prete cattolico romano, titolare della Cappella interna, che entra in Stazione verso le ore 21:00 e che vedendo il nostro Vescovo neppure lo saluta e nemmeno gli dà gli auguri di Natale, ma celebra alle 23:30, una Messa per conto suo… neppure il buon rapporto - se non tra Chiese almeno di amicizia in Cristo - si riesce ad avere, tra cristiani, nella Milano dei cardinali Martini e Tettamanzi, dopo fiumi di parole sul farsi prossimo, l’accoglienza, il dialogo, l’ecumenismo e tante altre belle intenzioni di cui è lastricato evidentemente il pavimento dell’Inferno, per dirla con Santa Teresa d’Avila. Noi siamo andati anche da questi piccoli: c’erano delle coppie che si sono avvicinate e strette attorno al Gesù Bambino portato dall’Arcivescovo Giovanni Climaco Mapelli sull’altare, prima della Celebrazione nel Rito Gallicano e nel Canone Antico della Chiesa Indivisa, prima che Roma calpestasse la dignità anche liturgica delle Chiese locali… L’omelia del Vescovo ha toccato il tema dell’emarginazione che Gesù ha vissuto in prima persona, fin da neonato, perché fu rifiutato dalla città degli uomini («non c’era posto per loro nell’albergo» racconta il Vangelo di Luca) e in sintesi teologica alta nel Prologo di Giovanni («venne tra la sua gente e i suoi non l’hanno accolto…») il Vescovo ha detto di aver scelto scelto una Stazione perché la Notte di Natale Gesù è nato in viaggio, mentre Maria e Giuseppe si recavano a Betlemme, ed ha domandato se oggi la Chiesa tutta, i discepoli del Signore, stanno dalla parte dei rifiutati e dei deboli o da quella di Erode, dei Pilato e dei Caifa?: se il Figlio di Dio è nato in una grotta per le greggi ed è morto sulla croce vuol dire che non è stato dalla parte dei potenti. Si può cercare di convertire anche Erode, ma non si può farlo se si condivide la logica di Erode, poiché allora sarà Erode a convertire noi. Monsignor Mapelli ha concluso: non c’è una persona che è nata sotto il cielo che non goda della sua intrinseca dignità umana, perché tutti sono un dono del Creatore, e tutti hanno avuto una mamma e un papà che ha voluto per loro il bene più grande su questa terra, anche se è andata diversamente sulle strade della vita, in cui molti hanno sperimentato la sofferenza e il fallimento… Se tra questi che si sentono falliti, ci sono gli omosessuai e i transessuali, sappiano che nessuno può privare di dignità e diritti le persone, dono di Dio, perché nessuno sta prima della mente di Dio… nessuno, autorevole o potente, sta seduto più in alto di Dio Creatore e Padre.
Alla fine molti hanno ricevuto il pane e il vino, Corpo e Sangue di Gesù Cristo, e poi il Pane Santo benedetto della Prosfora, come si usa nelle Chiese orientali dall’antichità. Tanti extracomunitari, di ogni etnia, che commossi hanno ricevuto in dono una icona, e che - dopo la Divina Liturgia così commovente e suggestiva - hanno mangiato con noi il panettone e brindato con lo spumante… Natale è questo, è l’Amore di Dio con noi come dice il Vangelo letto del Prologo di Giovanni.
Un ringraziamento alle grandi stazioni di Milano per la concessione della sala per la celebrazione e anche alla Polfer -Polizia di Stato Ferroviaria- che ha prestato una assistenza encomiabile. Alla stampa milanese solerte nel suo silenzio gli auguri di Buon Natale nella lieta notizia da gridare dai tetti del Vangelo di Cristo e ai fratelli della Curia diocesana di Milano un saluto nella pace del bambino… (da ultimo a Don Gianfranco Bottoni, dell’Ufficio Ecumenismo della Diocesi, che verso di noi usa un atteggiamento che va dall’indifferenza alla delegittimazione in nome dei timbri burocratici che sanciscono il copyright della fede e delle Chiese autentiche, un particolare saluto affettuoso: da oggi noi lo abbiamo ribattezzato scherzosamente Don Boicottoni…)
Milano, 27 Dicembre 2008
Festa di San Giovanni Apostolo Evangelista e Teologo del Verbo, nostro Patrono
la Segreteria diocesana della
Chiesa Cristiana Antica Cattolica e Apostolica
Centro Studi Teologici di Milano
centrostuditeologici@alice.it