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Referendum contro il Decreto 137 della Gelmini? SI! Avanti tutta...
29 Ottobre 2008
 

 

Mariastella Opaca Gelmini ha - tra una risatina e un sms al suo cellulare - suadentemente sibilato al Senato: “Si torna al merito e alla serietà, prima di me soltanto pastrocchi: la scuola cambia, si torna alla scuola della serietà, del merito e dell'educazione”. L'impudenza e la strafottenza del ministro è totale così come la strumentalizzazione dei cosiddetti studenti sostenitori di questo decreto. Un tempo c'erano gli squadristi di Almirante e quelli della “maggioranza silenziosa” ora questi attillati in blu incravattati.

 

Intanto l'opposizione - se vorrà dare prova di sé fugando ogni ipotesi di strumentalizzazione del movimento degli studenti, aggiungo io – annuncia il referendum contro la legge appena approvata. «Il referendum è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questo governo che si tappa orecchie e bocca», ha affermato il capogruppo in Senato del Pd, Anna Finocchiaro, che dopo l'approvazione del decreto Gelmini sulla scuola, è uscita da Palazzo Madama per incontrare gli studenti. «Il governo» ha proseguito «deve fare proposte e non diktat su temi come la scuola su cui si dovrebbe aprire un confronto ampio nel Paese». E l'unione degli studenti afferma: «L'approvazione del decreto 137 è un grave atto di irresponsabilità politica. Il governo e la maggioranza non hanno tenuto conto delle centinaia di migliaia di studenti, insegnanti, famiglie scese in piazza in questi giorni. Resteremo ora ad assediare il Senato e saremo domani in piazza per lo sciopero generale della scuola: continueremo a batterci per una scuola pubblica di qualità».

 

Claudio Di Scalzo discalzo@alice.it

 


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