È in corso nell'Aula del Senato il dibattito su una mozione bipartisan per l'istituzione di una commissione parlamentare straordinaria per la verifica dell'andamento generale dei prezzi al consumo e per il controllo della trasparenza sui mercati. Oggi pomeriggio voteranno e presumiamo scontato il risultato.
Ci domandiamo quali ulteriori informazioni il Senato debba acquisire per informarsi e prendere coscienza dei problemi e delle politiche che fanno lievitare i prezzi in modo imprevisto, almeno per quella parte che è di competenza “nazionale” e non sia frutto del disastro economico e politico in corso a livello europeo e mondiale. Infatti i dati sono già in circolazione e forniti da vari osservatori pubblici e privati, tra cui “Mister Prezzi”, Direzione generale per l'armonizzazione del mercato e la tutela dei consumatori del ministero dello Sviluppo economico, l'Istat, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust), l'Ismea etc.
Per contrastarne crescita e impazzimento, occorrerebbe intervenire a partire dalla riduzione della fiscalità eccessiva, dalla delegificazione, dalla de-corporativizzazione, nonché dall'abolizione dei conflitti di interesse in particolare da parte delle amministrazioni locali che sono controllori e controllati delle varie societa' che gestiscono quasi tutti i servizi locali.
La commissione straordinaria prospettata ci sembra solo il classico prender tempo, mettersi la coscienza a posto e non affrontare il problema con l'urgenza che lo stesso richiede. La politica di attenzione e scoraggiamento per l'aumento dei prezzi e servizi, dovrebbe partire proprio con la valorizzazione della funzione legislativa ed interventista del Parlamento, ma sembra che così non sia, accontentandosi dell'ennesimo inutile osservatorio.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc